All’udienza oggi c’erano anche i parenti delle vittime di quella che è una delle vicende più dolorose della maxi inchiesta sul terremoto.Presenti tutte e 15 le parti civili, compreso il Comune dell’Aquila, che per questo crollo ha chiesto 1 milione di euro di risarcimento. Nel corso dell’udienza gli avvocati difensori dell’imputato, Ernesto e Massimiliano Venta avevano chiesto l’apertura di un incidente probatorio, per dare l’avvio ad una super-perizia ma il Gup, ritenendo esaustiva quella del pm titolare dell’inchiesta, Fabio Picuti, ha rigettato la richiesta degli avvocati che avevano sollevato discrasie tra le risultanze della perizia del pm e quella di parte. Per Luigi Marrone l’accusa è di omicidio colposo plurimo, all’epoca committente e intestatario della concessione edilizia del palazzo di quattro piani realizzato negli anni sessanta e venuto già nella notte del sisma. Al momento del crollo nel palazzo dormivano una ventina di persone. I racconti dei pochi superstiti sono stati agghiaccianti: una studentessa riminese di 20 anni Eleonora Calesini, estratta viva dopo quasi due giorni dal crollo; un’altra è riemersa dopo un’apnea di 23 ore: ha respirato grazie a un cuscino. Una persona era rimasta sul letto con le gambe bloccate. I soccorritori si erano infilati sotto la rete, e l’avevano segata tirandola fuori dalle macerie.