Progetto Case L’Aquila, class action Codacons contro Comune per mancati interventi

L’Aquila. La sede regionale Codacons dell’Aquila, impegnata su più fronti dal sisma del 2009 ad oggi, ha intrapreso una class action contro il Comune per ottenere l’installazione, o la revisione, dei contacalorie in ogni alloggio del cd. Progetto C.A.S.E. ,

allo scopo di verificare, per quanto attiene la fornitura di gas per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, l’esatta ripartizione del costo riferito ad ogni piastra in base alle risultanze di appositi contatori individuali, e non più in base alla sola superficie dell’alloggio.

Il CODACONS della Regione Abruzzo aveva già intrapreso una precedente analoga iniziativa, poi terminata per cessazione della materia del contendere a seguito della previsione di un termine ultimo per l’adempimento che oggi si reclama.

L’art. 11, comma 11 ter, del D.L. n. 78 del 19 giugno 2015 ha disposto infatti che il calcolo del costo delle forniture in oggetto dall’ 1° aprile di quest’anno sarebbe dovuto avvenire sulla base dei consumi effettivi e non più in maniera forfettaria.

Non essendo stato rispettato quanto previsto dalla norma, il Codacons Abruzzo ha, da prima, diffidato il Comune affinché provvedesse, ed ora intrapreso una class action pubblica alla quale potranno aderire tutti coloro che sono interessati alla vicenda.

‘L’amministrazione lamenta concrete difficoltà economiche a fronte di un progetto che prevedrebbe una spesa di circa 7 milioni di euro. Il Comune, però, a nostro avviso non tiene conto di alcune circostanze nient’affatto trascurabili:

– oltre la metà dei contacalorie presenti negli alloggi del progetto C.A.S.E. sono già perfettamente funzionanti;
– con una spesa molto più modesta si potrebbe provvedere alla loro revisione, alla sostituzione di quelli guasti ed all’installazione di quelli mancanti;
– un addetto comunale potrebbe essere distaccato come letturista.

Il tutto con notevole risparmio di spese. Non si riesce davvero a comprendere la ragione dell’installazione di nuovi impianti altamente tecnologici, ed altrettanto costosi, in alloggi di tipo emergenziale destinati in parte alla dismissione (alcune piastre sono state già dichiarate inagibili)’, si legge nella nota Codacons.

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