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Terremoto L’Aquila, rinviata udienza crollo facoltà Ingegneria a Roio

L’Aquila. E’ stata rinviata al primo aprile a causa dello sciopero nazionale degli avvocati penalisti, l’udienza preliminare prevista per oggi inerente il crollo della sede della facoltà di Ingegneria a Roio, procedimento nel quale sono imputate sette persone per disastro colposo. Si tratta di dei progettisti Ludovico Rolli e Giulio Fioravanti di Roma e Massimo Calda, di Bologna e gli ingegneri Carmine Benedetto, aquilano, Sergio Basile, Ernesto Papale e Giovanni Cecere.

Nella precedente udienza era stata discussa la perizia depositata dal consulente del gup, Paolo Venditti, nominato in sede di incidente probatorio. L’esperto ha sostanzialmente evidenziato come sussistano delle differenze tra i progetti e la realizzazione della struttura, tesi rigettate dagli avvocati dei progettisti. Nella precedente udienza era stata avanzata la richiesta di rito abbreviato dai legali dei progettisti, Ludovico Rolli, Giulio Fioravanti e Massimo Calda il cui destino, sotto il profilo giudiziario, si definirà appunto il primo aprile. Gli altri imputati, hanno scelto pertanto di percorrere il rito ordinario. L’Ateneo aquilano, tramite l’avvocatura aveva presentato nel corso della prima udienza preliminare una forte richiesta di danni nei riguardi degli accusati: un risarcimento di oltre 9 milioni di euro complessivi, 5,6 per i danni patrimoniali e 4 per i danni non patrimoniali di immagine e, in particolare, per le mancate iscrizioni dopo il crollo. Infatti, prima del sisma gli iscritti erano circa 27 mila mentre adesso sono circa 23 mila. Alla base delle critiche dell’ateneo il fatto che una struttura realizzata meno di venti anni fa non avrebbe dovuto subire danni di quella portata. I periti della procura, del resto, avevano ipotizzato che qualora il terremoto ci fosse stato durante le ore di lezione avrebbero potuto esserci anche 2 mila morti. 

Rossini prima del trasferimento porterà a termine i processi sul terremoto.  ”Devo prima terminare i processi sul terremoto e poi posso prendere in considerazione eventuali trasferimenti”. Così il procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila, ha commentato il suo possibile trasferimento a Genova come capo di quella procura.Rossini è in testa alla graduatoria per un posto al quale ambiscono 15 alti magistrati. Il posto sarà vacante dall’estate quando il procuratore capo, Luciano Di Noto, andrà in congedo, cioè in pensione.