L’Aquila. Che tra le città di L’Aquila e Avezzano non scorresse buon sangue è storia vecchia e nota a tutti. Ma quando le parole vengono abusate e finiscono in rete, allora la faccenda cambia. Battibecchi e campanilismi senza mezzi termini sono sbarcati sul social network Facebook, la pagina è quella di Avezzano nel cuore, dove gli epiteti per i vicini aquilani si sprecano. E le repliche non sono da meno.
Lo scambio di opinioni non è certo “elevato”, con i insulti gratuiti da ambo le parti, con i marsicani che rifiutano L’Aquila come capoluogo della loro regione e preferirebbero al suo posto Pescara.
E, inevitabilmente, si arriva a parlare di terremoto. “Siete solo dei terremotati” si legge tra i commenti. “Pensate a ricostruire il centro storico, avete solo quello”. Tutto il resto è un abbondare di escrementi. In un barlume di lucidità, qualcuno chiede di tener fuori il sisma, estraneo alla diatriba. Meno male. Campanilismo a parte, la volgarità di coinvolgere 308 vittime e una tragedia che ha coinvolto un’intera nazione, resta un argomento di basso profilo.
Una volta i social network erano utilizzati per stringere nuove amicizie, mantenere quelle di vecchia data, onorare la propria città, il proprio paese. In questo caso, però, a farne le spese è l’immagine degli aquilani e marsicani. Non è certo una bella vetrina per entrambi.