L’Aquila, il Popolo delle Carriole contro il degrado della città

carrioleL’Aquila. Eliminare lo “sporco” che fa sprofondare L’Aquila in uno stato di assoluto degrado, a quasi due anni dal terremoto. Questo sembra essere l’obiettivo che il Popolo delle Carriole intende perseguire con l’iniziativa “RiabbracciAMO la città”.

La pulizia della Scalinata di San Bernardino, già avviata lo scorso 13 febbraio, continuerà e sarà portata a termine domenica 20 febbraio. L’appuntamento è per le ore 10, davanti alla Basilica di San Bernardino. All’iniziativa possono partecipare tutti i cittadini aquilani, a patto che si presentino “armati” di guanti da lavoro, rastrelli,forbici da potatura, piccole zappe, scope e sacchetti di plastica. Si procederà anche al restauro di una  bacheca in ferro, ora in disuso, posta nei giardinetti vicini alla scalinata, in modo da renderla fruibile per le comunicazioni dell’Assemblea Cittadina.

Il programma della giornata prevede, infatti, alle ore 12 sulla scalinata della Basilica, una conversazione, aperta da Antonio Gasbarrini, su tema “Il giallo architettonico della facciata della Basilica di San Bernardino: cola dell’amatrice, Michelangelo o Raffaello?”

A seguire, l’artista aquilano Franco Fiorillo illustrerà il progetto nazionale di raccolta fondi per il restauro delle edicole della scalinata di San Bernardino, “Neola per L’Aquila: il restauro delle nicchie del primo bacio” e sarà, inoltre, allestito un banchetto per la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per la ricostruzione dell’Aquila.

L’iniziativa, promossa dal Popolo delle Carriole, vuole porre l’attenzione sullo stato di degrado nel quale versa il centro storico dell’Aquila e sull’inaccettabile condizione, a quasi due anni dal sisma, che vede lo stesso ancora interdetto alla cittadinanza. Le iniziative proseguiranno ogni domenica, con luoghi definiti di volta in volta, e vedranno la cittadinanza impegnata a rendere fruibili ed aperte le zone ancora proibite e presidiate. La ricostruzione dei nostri centri storici non può più aspettare. I cittadini non possono più aspettare ed hanno bisogno di segnali di chiarezza che diano loro la speranza necessaria per decidere di restare, per ricostruire case e vite.

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