Asl L’Aquila, l’azienda programma priorità e tempi dell’attività chirurgica

L’Aquila. In sala operatoria precedenza ai malati oncologici, da operare entro un massimo di 30 giorni e, a seguire, spazio agli altri pazienti, sulla base della gravità della prognosi, del dolore intenso e del deficit funzionale.

La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, attraverso un apposito regolamento, nell’ambito della normativa della regione, definisce e ‘riscrive’ le priorità degli interventi chirurgici d’elezione (non dettati cioè dalle urgenze), per gestire al meglio le liste di attesa, garantire le operazioni nei tempi fissati dalle disposizioni normative, assicurare un costante monitoraggio degli interventi, coinvolgere i medici di famiglia, eliminare passaggi a vuoto.

Insomma, con la dettagliata descrizione dei percorsi, la Asl ‘cuce’ su misura, a beneficio del paziente, tempi, modalità e tipi di interventi chirurgici (day surgery o ordinario), ‘agganciandoli’ al tipo di patologia.

Nuove procedure che introducono una lista di attesa pre-operatoria (la pre-lista, che riguarda la preospedalizzazione), in cui si viene inseriti al momento della visita dello specialista, oltre a un registro unico di prenotazione dal carattere ‘flessibile’.

Un sistema che consentirà, se necessario, di anticipare un’operazione rispetto alla data già stabilita o inserire in corso d’opera un nuovo paziente nella lista d’attesa degli interventi, causa il sopravvenuto peggioramento delle condizioni di salute.

Si tratta quindi di una ‘Carta’ della chirurgia programmata, all’interno degli ospedali della Asl della provincia di L’Aquila, ‘aperta’ e consultabile anche dai medici di base che potranno così inserirsi nel circuito di cui fanno parte specialisti e chirurghi ospedalieri.

Esaurita la prima fase, che si è conclusa nei giorni scorsi proprio con l’elaborazione del minuzioso regolamento, la Asl metterà mano alla seconda e conclusiva parte del progetto, vale a dire la messa a punto del sistema informatico, peraltro già presente nelle sue articolazioni di base, che dovrà mettere in rete e far interagire, in tempo reale, reparti, dipartimento chirurgico e materno infantile, direzioni sanitarie, specialisti, sale operatorie, medici di base.

Questo processo di informatizzazione, come da programma, prenderà il via subito dopo l’estate e verrà gradualmente messo a regime nel giro di alcuni mesi. Il registro unico di prenotazione, che sarà gestito dalla direzione aziendale e da un apposito ufficio di supporto (già istituito), riporterà gli interventi chirurgici in un ordine progressivo, secondo le classi di priorità assegnate al paziente, ordine che però potrà essere cambiato in ogni momento in caso di necessità dovuta a peggioramento di prognosi.

Sono quattro le classi di priorità, vale a dire i percorsi previsti, che accompagneranno il paziente dal momento della prognosi in ospedale fino alla sala operatoria, con tempi di ricovero rigidamente determinati che decorreranno dal momento della visita con lo specialista.

Si va dai casi clinici (A) che possono aggravarsi rapidamente (ricoveri entro un massimo di 30 giorni dalla visita specialistica: vi rientrano i malati oncologici), a quelli (B) con dolore intenso o gravi disabilità che possono peggiorare fino all’emergenza (ricoveri entro 60 giorni), fino a patologie meno gravi (C), da operare non oltre 6 mesi; infine, a chiudere, casi senza dolore o disabilità per i quali la sala operatoria può aspettare anche 12 mesi.

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