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Villavallelonga, ambientalisti contro il sentiero del Parco asfaltato: lavori fermi e 3 denunciati FOTO e VIDEO

Villavallelonga. ‘Un terribile sfregio a un santuario della natura, regno di lupi e orsi; è come aver segnato con un pennarello nero la Primavera di Botticelli. Bisogna fermare gli interventi. Da decenni non si vedeva un attacco simile a natura e paesaggio del più famoso parco italiano’.

Così Forum H2o, Stazione Ornitologica Abruzzese e Nuovo Senso Civico tornano a denunciare che ‘un nastro d’asfalto di chilometri deturpa un santuario della natura nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise’.

Sono i lavori di manutenzione e asfaltatura di un tratto di strada sterrata sui Prati d’Angro fino alla Fonte dell’Aceretta, a Villavallelonga, ‘uno dei luoghi simbolo dell’Orso bruno marsicano’, sito della rete Natura2000.

Lavori che potrebbero mettere a rischio i progetti comunitari di tutela dell’orso.

Dopo migliaia di condivisioni sui social per l’unica immagine inizialmente diffusa le associazioni divulgano foto e video dello “scempio”: la Fontana dell’Aceretta coperta di catrame, i prati sovrastati dal colore del bitume.
‘L’Ente Parco nel gennaio 2015 ha rilasciato il proprio Nulla Osta autorizzando l’intero intervento di nuova asfaltatura su una sterrata lunga quasi 3 km e altri interventi sul resto della strada verso Villavallelonga.

Solo dopo le reiterate proteste delle associazioni ha cercato un goffo ripensamento, chiedendo al Comune il 29 giugno 2016 nella fase di valutazione di incidenza, realizzata incredibilmente e in maniera illegittima un anno e mezzo dopo il rilascio del Nulla Osta, di stralciare solo un breve tratto finale, consentendo quindi l’asfalto
comunque su un tratto sterrato di quasi due chilometri. In ogni caso, come detto, il Comune è andato avanti infischiandosene anche di questa comunque insufficiente prescrizione.

Il Direttore dell’Ente Parco d’Abruzzo Dario Febbo in questi mesi ha cercato in maniera confusionaria di difendere l’indifendibile e le immagini sono inequivocabili. Prima ha parlato dell’esistenza di una “_strada già asfaltata_” in una lettera inviata al Ministero dell’Ambiente, quando ci sono centinaia di immagini nei nostri archivi e in quelli dei visitatori che accertano che i chilometri finali erano sterrati.

Nelle autorizzazioni ha parlato di “ripristino” quando ci sono gli stessi documenti dell’Ente Parco a testimoniare la presenza di una strada sterrata, addirittura una Delibera del Consiglio direttivo dell’Ente dell’aprile 2009 e una
lettera del Presidente del Parco Carrara del 2015 in cui si parla espressamente di “_strada sterrata di Prati d’Angro_”.

Oggi il Direttore Febbo parla di “diritti acquisiti” per un’autorizzazione su un progetto di 24 anni fa. A parte che nel Nulla osta da lui firmato non si fa alcun riferimento e accenno ad autorizzazioni pregresse, si è reso conto il Dr. Febbo che se fosse vero questa interpretazione dovrebbe esso stesso considerare illegittima anche la sua tardiva ed insufficiente ordinanza sul breve tratto di strada di cui ha chiesto di fermare i lavori, dove tra l’altro sono ormai quasi conclusi?

Auspichiamo che rimanga solo una dichiarazione alla stampa visto che un direttore di un Parco nazionale dovrebbe
sapere, ammessa e non concessa l’esistenza di questa autorizzazione che sarebbe stata rilasciata decenni fa, in un mondo diverso e con leggi diverse (e, comunque, due errori non fanno una cosa buona…), che gli atti amministrativi hanno comunque durata di 5 anni (e il titolo edilizio conseguente permette il completamente dei lavori entro 3 anni)’, insistono gli ambientalisti.
Chiediamo al Presidente del Parco Carrara di prendere in mano la questione e al Ministero dell’Ambiente di agire in sostituzione qualora il Parco continui in una gestione che sta portando ad un vero disastro con conseguente figuraccia che presto sarà internazionale.

La Commissione Europea sarà presto chiamata a giudicare le azioni reali
che il Parco sta consentendo e crediamo che sarà difficile dimostrare che si sta operando per la tutela dell’Orso bruno.

Dichiara Augusto De Sanctis, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese “Abbiamo già chiesto al Direttore Febbo di fare dieci passi indietro considerata la gravità di quanto sta accadendo ed è surreale che cerchi anche disperatamente di pretendere di avere ragione.

I lavori stanno andando avanti alla faccia del Patom. Si sta utilizzando mezzo milione di euro di fondi pubblici per asfaltare una strada sterrata che sulla base della Legge 3/2014 e delle stesse richieste dell’Ente Parco
dovrebbe rimanere chiusa al traffico.

È uno scandalo anche rispetto allo stato di strade statali o delle città che non hanno manutenzione.
Per questo stiamo predisponendo anche un esposto dettagliato alla Corte dei Conti. Ora però è urgente fermare tutti i lavori.

L’iter è andato avanti senza trasparenza e partecipazione e le carte che stanno piano piano uscendo, solo grazie alle associazioni, a nostro avviso presentano macroscopici errori e illegittimità. Stamattina abbiamo depositato un
terzo esposto, dimostrando con documentazione fotografica e atti dello stesso ente parco alla mano, che quella che è stata presentata nei documenti progettuali e nelle autorizzazioni come strada già asfaltata era una pista forestale sterrata e senza alcun manto preesistente.

Abbiamo chiesto il blocco dei lavori su tutto il tracciato e il ritiro in auto-tutela delle autorizzazioni e dei pareri rilasciati in quanto fondati su una descrizione dello stato dei luoghi non rispondente alla realtà fattuale e su atti pieni di contraddizioni.

L’Abruzzo e l’Italia della Natura non meritavano un simile obbrobrio e faremo di tutto pur di
far ripristinare lo stato dei luoghi sull’intero tracciato oggi asfaltato ex novo. Un Santuario della natura si cura, non si offende’.

Villavallelonga, sentiero del Parco asfaltato: lavori fermi e 3 denunciati

Bloccati i lavori della strada ‘Villavallelonga-Fonte Aceretta’, nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Tre i denunciati per la realizzazione, in particolare, di un tratto di strada di oltre mille metri per il mancato rispetto delle prescrizioni impartite dall’Ente parco. A seguito di numerose segnalazioni ed esposti presentati dalle associazioni ambientaliste, i forestali della stazione di Gioia dei Marsi hanno acquisito la documentazione inerente il progetto presso il Comune di Villavallelonga, accertando la posa in opera di un manto di conglomerato bituminoso in una delle aree del parco ritenute di piu’ alto valore naturalistico a livello nazionale – per la presenza di specie particolarmente protette come l’orso bruno marsicano – contrariamente alle prescrizioni impartite dall’Ente parco che prevedevano la conservazione del tratto sterrato.
Nei tratti e’ stata, inoltre, accertata la realizzazione di un manto ‘tradizionale’ in luogo di quello ecologico, in difformità delle previsioni progettuali. I forestali hanno pertanto bloccato i lavori della strada, notificando il provvedimento di sospensione lavori, insieme con i guardia parco, ed hanno deferito all’autorità giudiziaria il responsabile unico del procedimento amministrativo, il direttore dei lavori e la ditta esecutrice, in concomitanza con l’emissione di apposito provvedimento di sospensione lavori emanato dal Parco. Le attivita’ investigative continuano per definire tutti gli aspetti della vicenda, anche al fine di interessare le autorità competenti sotto il profilo della riparazione del danno all’ambiente arrecato.