L’Aquila. Pochi minuti, anziché un’ora, per abbassare la pressione dell’occhio e debellare il glaucoma grazie a uno stent gelatinoso usato in via sperimentale, in Italia, solo da pochi centri di eccellenza.
La banca degli occhi dell’ospedale San Salvatore, in tandem con la microchirurgia oculare, ha effettuato, nelle settimane scorse, la nona operazione con una nuova tecnica che rientra in un progetto-pilota a livello nazionale.
Un orizzonte nuovo per la chirurgia anti-gluacoma, con un’invasività compressa ai minimi termini, tempi di recupero dei pazienti molto più veloci, meno sofferenza e, soprattutto, complicanze assai ridotte rispetto all’intervento tradizionale che ha in sé rischi molto più alti.
Le operazioni effettuate con questo nuovo sistema, l’ultima delle quali compiuta nei giorni scorsi al San Salvatore, sono perfettamente riuscite e ora i pazienti vengono seguiti, come accade anche per gli interventi con metodo tradizionale, per valutare appieno gli effetti legati all’innovativo trattamento. In cosa consiste la novità che riduce a pochi minuti il lavoro del chirurgo e in misura notevole le insidie del post operatorio?
“Anziché praticare un taglio”, dichiara Germano Genitti, direttore della banca degli occhi, “tramite un iniettore viene inserito uno stent drenante in gelatina, vale a dire un minuscolo cilindro, che consente di far defluire l’anomalo accumulo di liquido oculare che si forma all’interno dell’occhio e che, provocando l’innalzamento della pressione intraoculare, causa l’insorgenza del glaucoma.
L’intervento chirurgico, a cui si ricorre quando la terapia con i farmaci si rivela inefficace, serve proprio a ridurre la pressione intraoculare e quindi a risolvere problema, attraverso un atto operatorio poco invasivo. A giudicare dai primi casi trattati con questo innovativo approccio chirurgico”, aggiunge Genitti, “vi sono molto vantaggi, in particolare quelli riguardanti l’assenza di complicanze post operatorie rilevanti.
L’adozione della procedura chirurgica con stent gelatinoso richiede grande perizia e professionalità dello specialista, frutto di una lunga trafila professionale praticata secondo elevati standard operativi. Avendo noi acquisito nel tempo una lunga esperienza nel settore, abbiamo quindi deciso di adottare nel nostro reparto la nuova procedura e siamo così entrati nella ristretta cerchia dei pochi centri-pilota attualmente esistenti in Italia”.
Gli interventi chirurgici, tramite la nuova tecnica, sono stati effettuati da Dino D’Andrea, responsabile del centro glaucoma, e Massimo Saviano, entrambi operanti nell’ambito del reparto banca degli occhi-microchirurgia oculare. Alla luce dell’efficacia del trattamento e della velocità di recupero del paziente, la novità assume un aspetto importante, considerando la forte incidenza del glaucoma che nel mondo colpisce circa 70 milioni di persone e rappresenta la seconda causa di cecità.