Capistrello. Un piccolo miracolo cromatico incastonato nella viva roccia del paesaggio circostante, rimasto fino ad ora abbandonato ai malumori del tempo: ma oggi no.
Tramandare sé stessi agli altri che verranno: questo è il senso primo ed ultimo del ben fare artistico dell’uomo.
E questo stesso senso del ben fare artistico ha permesso, nella giornata di ieri, alla ‘Madonna della Cascata’ – affresco rupestre collocato all’imbocco dei Cunicoli di Claudio – di tornare finalmente a far da luce iconica al Comune di Capistrello.
All’imbocco dell’Emissario Claudio, quindi, laddove la natura si fonde con la storia, è tornata a splendere la raffigurazione di una candida Madonna con bambino. Quattro sono stati gli attori principali di un lavoro di gruppo conservativo, attuato nel nome del territorio capistrellano e della Marsica storica intera.
‘L’unione di queste forze (Comune di Capistrello, Lions Club di Avezzano, Banca di Credito Cooperativo, Sovrintendenza delle Belle Arti) – ha espresso il sindaco Ciciotti a seguito dello svelamento del dipinto restaurato – ci ha consentito di ottenere questo straordinario risultato’.
A capo del piccolo miracolo del restauro, vi sono state la volontà e la determinazione della presidente del Lions Club di Avezzano, Gabriella Rosci, coadiuvata, in questo suo estremo sforzo artistico e sociale, dallo spirito battagliero e fortemente sensibile della professoressa Di Domenico, originaria di Capistrello, dalla professionalità della dottoressa Antonella Lopardi, funzionaria per la Marsica, da circa tre anni a questa parte, della Soprintendenza e dal talento della docente in Restauro dei materiali lapidei dell’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, la dottoressa Francesca Vivio.
Quest’ultima è stata supportata, nella metamorfosi della restaurazione capistrellana, che è valsa tutti i sorrisi contemplativi dei presenti di ieri, dalla neolaureata in Restauro, la dottoressa Francesca Di Renzo. «Il dipinto è stato prodotto da un personaggio che conosceva profondamente la tecnica dell’affresco. – ha affermato la docente – Dietro di esso, vi è un mistero: nessuno riesce ancora a datare e a catalogare questa immagine votiva».
Oltre alle istituzioni del luogo, sono stati presenti in prima fila al disvelarsi dell’affresco, anche il sindaco di Luco dei Marsi, il rappresentante del Comune di Avezzano Luccitti, i vicepresidenti del Gal Rocco Di Micco e Nino Garofali ed il parroco locale Don Antonio, il quale ha benedetto l’opera di restauro.
Il Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Roma, Francesco Liberati, invece, abruzzese d’adozione, ieri, ha parlato di cuore e di ragione in merito all’opera di restauro capistrellana. ‘Questo contesto storico e naturalistico dei Cunicoli di Claudio – ha detto – si pone al centro di un’Italia di borghi operosi ed antichi, che non vogliono cedere il passo all’abbandono’.
‘Indicibile l’importanza di questo fenomeno di ritorno al passato,- ha chiosato, infine, il sindaco di Capistrello Ciciotti – con l’ottica turistica indirizzata, però, sempre verso il futuro. Grazie all’interessamento da parte del Lions Club di Avezzano ed al contributo della Banca di Credito Cooperativa, il Comune è riuscito finalmente a ridonare dignità alla storia ed alle tradizioni locali.
Da primo cittadino e, quindi, da custode eletto dell’Emissario romano, mi faccio portavoce di una promessa: istituiremo nel mese di giugno dell’anno venturo, una giornata interamente dedicata alla riscoperta dei Cunicoli. Essi fanno il paio con la centrale ‘Torlonia’ di Capistrello, una delle prime centrali idroelettriche costruite in Italia e con la ferrovia elicoidale che da Pescocanale arriva fino a Capistrello, dopo un dislivello di quasi trecento metri: tutte opere, queste, di elevata ingegneria umana.
La storia degli uomini non si continua a scrivere da sola, ma grazie alla custodia percepita verso i luoghi ereditati dal passato, i quali devono essere costantemente mantenuti vivi di abbondante sensibilità’.
La particolarità di una Madonna incoronata con bambin Gesù stretto in braccio ha estasiato gli occhi e la memoria collettiva. La voce dello scrittore marsicano Fabrizi ha cadenzato lo svelamento dell’affresco restaurato, sulle note di un ‘Ave Maria’ cantato più con anima che con diaframma dalla soprano leggero Cristina Persia, sulle ali del violino dolce della musicista Beatrice Ciofani.