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Presentato il marchio “L’Aquila made in”: comitati cittadini attaccano Bruno Vespa

L’Aquila. E’ stato presentato questa mattina, in pieno centro storico a L’Aquila, il marchio collettivo ”L’Aquila made in”, promosso dal locale Consorzio per lo sviluppo Industriale, in collaborazione con Camera di Commercio, Confindustria, Confcommercio, Confercenti, Confartigianato, Confapi e CNA. Presenti i vertici del mondo politico, istituzionale ed economico, oltre a numerosi cittadini. ”Un marchio collettivo, generalista e gratuito” ha detto il Commissario del Nucleo industriale, Lorenzo Di Marzio “che aiuterà a promuovere i nostri prodotti e le nostre iniziative.

Testimonial d’eccezione sarà il giornalista Rai Bruno Vespa, aquilano, presente alla presentazione di questa mattina. “ Sono da sempre un fanatico del made in, dell’origine controllata e della tracciabilità dei prodotti” ha detto Vespa. “All’Aquila, in questo momento dobbiamo dare esempi di imprenditorialità e di efficienza; dobbiamo fare buoni prodotti, avere buone idee e saper utilizzare le opportunità straordinarie che ci vengono offerte”. Il giornalista aquilano ha poi parlato della ricostruzione post terremoto e, rivolgendosi alle istituzioni presenti, ha osservato che nella percezione pubblica, L’Aquila è ferma. “Vorrei vedere gli operai sui tetti del centro storico che danno segno della ricostruzione che avanza. Si vive anche di simboli e il centro storico è un simbolo”.

La scelta del testimonial non ha soddisfatto, tuttavia, proprio tutti. C’ è anche chi non si sente rappresentato affatto da Bruno Vespa e tra questi vi sono i rappresentanti del Presidio permanente di Piazza Duomo, che in una nota attaccano duramente il giornalista tv. “Vespa testimonial del marchio L’Aquila made in? Noi crediamo che chi è stato complice e autore dell’inganno mediatico del Governo, che ha voluto far credere al miracolo aquilano, non può rappresentare la nostra città. Chi ama questo territorio, lo difende dalle speculazioni e dalla propaganda. Vespa, invece, si è limitato a sfruttare la facile emotività dei primi tempi del post terremoto, si è reso complice del Governo nel nascondere e nell’ignorare i problemi della città, ha cercato di sminuire e ridicolizzare il movimento spontaneo dei cittadini che da sempre chiedono trasparenza e partecipazione alle scelte che li riguardano. Oggi questo finto giornalista grida a una finta rivoluzione nel caso in cui il Governo non conceda una proroga delle tasse. Non sarà merito suo se la otterremo; sono mesi che siamo costretti a mobilitarci per questo semplice diritto e, comunque, non avremo risolto in questo modo tutti i problemi di una gestione fallimentare della Ricostruzione”. Ma quello che più ha sconvolto i comitati cittadini è stato il momento in cui Vespa ha dichiarato di esser venuto a conoscenza per la prima volta dell’esistenza di una legge di iniziativa popolare scritta dagli aquilani. ”Potremmo rispondere che è un pessimo giornalista, visto che non si dà nemmeno la pena di informarsi” replicano stizziti. “Ma sappiamo bene che la sua è la posizione di chi smaccatamente vuole ignorare un movimento dal basso. Sappia però che gli aquilani stanno firmando in massa, mentre lui continua a dimostrarsi un pessimo cittadino oltre che un pessimo giornalista. Migliaia di cittadini sono venuti il 20 novembre all’Aquila, da tutta Italia, rispondendo alla chiamata della città e hanno firmato per primi la nostra legge. Sono tutti loro, che considerano la città L’Aquila un patrimonio comune da difendere, che meritano la cittadinanza onoraria. Bruno Vespa che ce l’ha per nascita non la merita più. L’Aquila rifiuta gli sciacalli!”.