“Il dirigente del Settore Viabilità-Mobilità” spiega il Comitato in una nota “ha messo in risalto la presenza di numerosi incroci sulla strada, scrivendo che la costruzione di una pista ciclabile creerebbe una ulteriore interferenza determinando altri innumerevoli punti di conflitto costituiti da tutti gli incroci con le stradine di accesso. Ne risulta, quindi, che si sta facendo della circonfucense una strada a scorrimento veloce. Questo atteggiamento è retrivo e cozza contro le più elementari regole sulla mobilità, la sicurezza e lo sviluppo. Oggi la circonfucense è percorsa, giornalmente ed a qualsiasi ora, da numerosi cittadini extracomunitari che lavorano nel settore dell’agricoltura; con la ristrutturazione proposta, senza pista ciclabile, i rischi aumenteranno; è forse questo un problema trascurabile perché la maggior parte di loro non vota? La circonfucense non è solo una strada di collegamento, ma ha un alto valore simbolico e storico: sul suo tracciato si trovano alcune tra le testimonianze più antiche della presenza dell’uomo in Abruzzo, come le grotte preistoriche, nonché una miriade di siti archeologici di epoche successive. Una pista ciclabile costituirebbe quindi un percorso cicloturistico unico che potrebbe collegare tutte queste presenze storiche e far parte di un più ampio percorso cicloturistico che si va delineando, anche con la recente realizzazione della ciclabile dell’altopiano delle Rocche. Rinunciare ad una tale occasione è segno di miopia, significa non tenere in alcun conto sia la sicurezza dei cittadini, sia le opportunità di sviluppo che un luogo così ricco di storia come la conca del Fucino può offrire”.
Per questo il Comitato lancia un appello a tutti i cittadini ed alle associazioni affinché si uniscano nell’azione di contrasto da loro portata avanti.