Ricostruzione L’Aquila, Chiodi: “aspettiamo i Piani dei Comuni”. Cialente: “solo scaricabarile”

Cialente-Chiodi“Siamo in fervida attesa che i comuni presentino i Piani di ricostruzione per i rispettivi centri storici”. A dichiararlo è il commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, e il capo dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli.

“E’ un adempimento che hanno voluto con forza gli enti locali quando è stato elaborato il Decreto Abruzzo” ha detto Chiodi “ed ora tocca a loro dar seguito a quella volontà. Noi siamo pronti a finanziare questi Piani, ma fino a quel momento nessuno può sollevare polemiche su ritardi nella ricostruzione dei centri storici dei comuni del cratere”. Il commissario per la ricostruzione ha poi affrontato ila questione del prezziario, annunciando che “sarà modificato ma solo per le ipotesi di sostituzione edilizia”, e cioè solo nel caso in cui l’abitazione viene abbattuta e ricostruita ex novo. Nel corso della conferenza stampa, infine, il commissario ha detto che dal 6 aprile 2009 “la popolazione dell’Aquila si è ridotta di sole 1500 unità, un decremento al di sotto delle più ottimistiche e rosee previsioni fatte subito dopo il sisma”. Dura la posizione dell’assessore comunale Stefania Pezzopane, in veste di responsabile nazionale Pd per la Ricostruzione, secondo cui oggi a Roma è andata in scena l’ennesima propaganda. “Mentre l’Agenzia delle Entrate predispone le procedure per riprendersi dagli aquilani e dalla popolazione terremotata le tasse sospese fino al 31 giugno a partire dal primo gennaio, il presidente del Consiglio & Co. si divertono a fare l’ennesima conferenza stampa propagandistica in cui, paradossalmente, non dicono una parola su uno dei punti più importanti: quello delle tasse”. Perchè, si chiede la Pezzopane, oggi alla conferenza stampa non sono stati invitati i sindaci del cratere? “E’ evidente che il mancato invito è finalizzato a tappare la bocca agli amministratori locali che, senza le risorse nelle casse, sono inibiti nel fare qualsiasi programmazione economica urbanistica e sociale. E’ veramente inaccettabile che il commissario Chiodi, che non paga alberghi, non paga l’autonoma sistemazione, non paga le ditte ecc., debba venire a Roma protetto dal premier e da Letta per dire cose che, dette a L’Aquila, avrebbero purtroppo il sapore amaro della beffa. L’ultima volta che Berlusconi è venuto nelle zone terremotate, si è ben guardato da incontrare i sindaci che oggi ingiustamente accusa. Si è soffermato solo in elargizioni di premi e onorificenze. Torni a L’Aquila, dedichi lo stesso tempo utilizzato per la cinica propaganda sul terremoto a un confronto con istituzioni e cittadini e forse i problemi verrebbero risolti”. Sulla conferenza stampa romana è intervenuto anche il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, che si è detto molto preoccupato. “Lo scaricabarile andato in scena oggi disorienta gli italiani e non dà né risposte né certezze ai cittadini aquilani. Il problema riguarda la governance della ricostruzione e la chiarezza sulle norme e sui finanziamenti. I piani di ricostruzione sono un finto problema, dal momento che ancora non parte la riparazione degli edifici più danneggiati. Governo e Commissario dovrebbero preoccuparsi di questo, dal momento che è un empasse che tiene ancora migliaia di persone fuori casa”.

Quanto alla richiesta di trasparenza, il primo cittadino dichiara che “il Commissario dovrebbe sapere che sul nostro sito, da oltre un anno, vengono inseriti e aggiornati i dati relativi ai pagamenti di opere provvisionali, contributi per la ricostruzione cosiddetta leggera (abitazioni in categoria B e C) e per l’autonoma sistemazione, indennizzi e così via. Perciò posso tranquillizzare Chiodi, dal momento che anche le spese per le brioches nei campi di accoglienza sono state sempre comunicate sul sito”. Cialente ribadisce poi che ”l’ammontare dei trasferimenti al Comune dell’Aquila è pari al 62% delle spese rendicontate e richieste” e che ”mancano 68 milioni di euro, non previsti da nessuna ordinanza”. E conclude: “di questo stancante scaricabarile non avevamo davvero bisogno né io ne’ i cittadini aquilani, la cui disperazione è l’unica certezza in mezzo a balletti di cifre e a percentuali variabili”.

 

 

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