L’Aquila. La flora del futuro Parco Nazionale del Velino Sirente si è improvvisamente arricchita di un altro gioiello di biodiversità, proprio nella Giornata mondiale della biodiversità proclamata dalle Nazioni Unite.
Infatti ieri, domenica 22, nel corso dell’escursione di Appennino Ecosistema seguita al workshop svoltosi a Lucoli sabato 21, è stata scoperta una nuova piccolissima popolazione della rara e bellissima specie vegetale Fritillaria montana (della famiglia delle Liliaceae), conosciuta finora nel territorio del Parco Regionale Sirente Velino solo in pochissime stazioni e mai avvistata nel territorio del Comune dell’Aquila (che ancora non ne fa parte).
La specie, considerata a rischio dalla Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), è presente in tutto il massiccio del Velino Sirente solo molto sporadicamente e sempre in piccolissime popolazioni.
La nuova popolazione scoperta nella zona del Monte Ocre (L’Aquila), la cui presenza è stata confermata dai botanici di Appennino Ecosistema, consiste soltanto in circa una decina di piantine. Si trova nel territorio del Comune dell’Aquila, in un’area oggi protetta solo da un Sito di Interesse Comunitario (il SIC IT711026 “Monte Sirente e Monte Velino”) e domani dalla Zona A (Riserva Integrale) del futuro Parco Nazionale del Velino Sirente.
La proposta di istituzione del Parco Nazionale, dopo il workshop di sabato scorso a Lucoli nel quale è stata presentata e discussa con gli Amministratori ed i cittadini la bozza di zonazione del futuro Parco elaborata dagli esperti di Appennino Ecosistema, diviene ogni giorno che passa più solida: sostegno aperto delle Amministrazioni Comunali di Ocre, San Demetrio ne’ Vestini e Magliano de’ Marsi, sostegno condizionato di quelle di Lucoli e L’Aquila, interesse a vagliare la proposta di Fontecchio, Castel di Ieri, Acciano e Massa d’Albe; e poi continue scoperte di nuovi elevatissimi valori ambientali (dopo l’Adonis vernalis, ora la Fritillaria montana), che fanno dell’area del futuro Parco Nazionale una delle più importanti di tutti gli Appennini per la protezione delle specie e degli ecosistemi montani.