Muras entrerà nel pieno della sua attività il 23 ottobre, data in cui è stata aggiornata l’udienza. Intanto, questa mattina l’udienza è stata dedicata anche alla costituzione dei responsabili civili citati dalle parti: Regione Abruzzo, Ministero dell’Università, Ateneo aquilano, Adsu (Azienda per il diritto allo studio universitario), Presidenza del Consiglio dei ministri, e l’impresa Angelini che realizzò il fabbricato nel 1965.
L’Adsu e la Presidenza del Consiglio non si sono presentati all’udienza preliminare di oggi, mentre il Ministero e l’Università hanno contestato la loro presenza nel processo in quanto, a loro avviso, non responsabili del crollo della Casa dello Studente.
Su questo filone del procedimento grava il peso di un’istanza di rimessione ad altro giudice presentata alla Corte di Cassazione dagli avvocati Attilio Cecchini e Roberto Colagrande, legali dell’indagato Pietro Sebastiani (presidente della commissione di collaudo dell’edificio crollato), e dall’avvocato Massimo Carosi, che assiste Claudio Botta (progettista della struttura). Gli indagati ritengono che all’Aquila non ci siano le condizioni di serenità per celebrare il processo e, pertanto, ne chiedono lo spostamento a Campobasso.
L’istanza sarà discussa lunedì 27 settembre dalla Settima sezione della Corte di Cassazione, insieme al filone d’inchiesta sul crollo del Convitto nazionale, in cui morirono 3 studenti e che vede indagate 2 persone. I giudici potrebbero rigettare o accogliere il ricorso degli avvocati o decidere di assegnare ad altra sezione competente il ricorso che a sua volta potrebbe emettere sentenza di accoglimento o di rigetto.