Terremoto L’Aquila, Cialente si appella al Presidente Napolitano

laquila_napolitanoL’Aquila. Non è uno che si rassegna e getta la spugna il sindaco Massimo Cialente. E questa volta si rivolge direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per chiedere un aiuto, da parte del capo dello Stato, riguardo al problema del pagamento del contributo di autonoma sistemazione per il Comune dell’Aquila e per quelli del cratere. “Solo lei può aiutare le popolazioni del comune dell’Aquila e degli altri comuni del cratere” scrive Cialente nella lettera.

“Sono consapevole delle difficoltà economiche che il nostro Paese sta soffrendo e dei grandi sforzi sostenuti finora. Tuttavia non posso non segnalarle l’improrogabile necessità che, in tempi brevissimi, il Governo, o meglio lo Stato italiano, invii le risorse necessarie per affrontare le spese per sostenere l’attuale fase emergenziale”.

Il primo cittadino snocciola i numeri dei questa emergenza e spiega che “circa 32 mila aquilani sono tuttora fuori dalle proprie abitazioni e gran parte di loro, circa 26 mila, che non hanno trovato posto, o non hanno scelto di vivere negli alberghi o nelle caserme, sono nella cosiddetta autonoma sistemazione. Il che vuol dire che ricevono una cifra mensile di 200 euro a persona, che permette di sostenere le spese di affitto di un appartamento. Per molti è attualmente l’unica fonte di reddito, considerata la disperata situazione occupazionale ed economica nella quale versiamo. Con le risorse finora pervenute siamo riusciti a pagare solo fino al mese di gennaio 2010. In questa situazione, il Comune dell’Aquila, pur nelle sue difficoltà, ha anticipato 25 milioni e 982 mila 910 euro, riuscendo a pagare il contributo fino al mese di aprile”.

E spiega anche perché ha deciso di rivolgersi direttamente alla massima autorità dello Stato, “di fronte alla disperazione di centinaia di famiglie che, ogni giorno, vengono in Comune manifestando tutti i possibili stati d’animo, preoccupazione, aggressività, sino alla mortificazione di chi, grazie al proprio lavoro, aveva creato una serenità economica nella propria famiglia, completamente sfumata in quei maledetti 27 secondi e che, oggi, viene a chiedere un vero e proprio sussidio di sopravvivenza”.

Cialente aggiunge poi che “da alcuni giorni il Commissario alla Ricostruzione Gianni Chiodi ha trasferito al Comune dell’Aquila 10 milioni di euro per pagare le spese dell’emergenza, strappandoli a una cifra irrisoria, con la quale è riuscito appena a tacitare gli albergatori che avanzano decine e decine di milioni di euro per l’ospitalità fornita agli sfollati. Di più non poteva fare, d’accordo con me. Solo di autonoma sistemazione, però, per le mensilità da maggio ad agosto, dovrei pagare oltre 33 milioni di euro, senza considerare che, con quei fondi, dovrei anche liquidare le spese sostenute per svuotare le case lesionate, indennizzare i 10 mila euro per ciascuna famiglia che, con il crollo della casa, ha perso tutto, pagare le opere provvisionali per la messa in sicurezza del centro storico e sostenere le altre spese previste nelle varie ordinanze succedutesi nel tempo. In queste ore mi trovo di fronte ad un bivio: prendere questi 10 milioni e restituirli al Comune o pagare la mensilità di maggio dell’autonoma sistemazione? So già che deciderò per la seconda ipotesi, ma so anche che dovrei comunque preoccuparmi del bilancio comunale”.

Cialente confessa infine a Napolitano la difficoltà di dover ”spiegare a centinaia di persone, per lo più’ anziane, perchè ancora non si trova l’alloggio che era stato promesso loro per il settembre dello scorso anno. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma ho ormai la consapevolezza che non è più giusto non levare con ancora più decisione la mia voce per questa gente. Le chiedo, quindi, di aiutare il cratere sismico in questo momento”.

 

 

 

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