Pizzoli, rapina Carispaq: arrestati tre giovani

carabinieri-3L’Aquila. Sono tre giovani romani di cui una ragazza di 19 anni, i rapinatori che nella tarda mattinata di ieri avevano assaltato la filiale della Carispaq di Pizzoli. Un “colpo” fruttato 8 mila euro, denaro recuperato e restituito alla banca. L’attività che ha portato agli arresti è stata illustrata stamane nel corso di una conferenza stampa dal tenente colonnello Giovanni De Bellis del Nucleo comando e dal tenente Federica De Leonardis, comandante del Nucleo operativo e radiomobile de L’Aquila. Con i volti travisati da occhi da sole, tute, e cappellini da baseball, i due uomini sono entrati nell’istituto bancario e sotto la minaccia di un taglierino si sono fatti consegnare il denaro contante presente nelle casse: 8 mila euro circa. All’interno della filiale della Carispaq c’erano una decina di clienti che non hanno potuto fare nulla.  La fuga dei due banditi è stata agevolata da una ragazza di 19 anni, il “palo” che al volante di una Citroen “C2” ha portato i complici lontani dalla banca. L’allarme e’ scattato subito ed i carabinieri della stazione di Pizzoli, della Compagnia e del Reparto operativo hanno fatto scattare il “Piano antirapina”, istituendo nelle arterie più trafficate posti di blocco, anche con auto “civetta”. Della rapina era stato avvertito anche un carabiniere libero dal servizio che incrociando un’auto sfrecciare ad alta velocità e intuendo subito che si poteva trattare dei rapinatori ha ingaggiato un inseguimento terminato all’altezza dell’anfiteatro romano di Amiternum. Grande la sorpresa dei militari quando hanno scoperto che al volante c’era una ragazza di 19 anni, F.I. di Roma, incensurata. Anche per L.A. di 26 anni e A.S.D. di 22 anni, anche loro romani, conosciuti alle forze dell’ordine sono scattate le manette.  All’interno dell’auto utilizzata per compiere la rapina, i carabinieri hanno rinvenuto parte del denaro sottratto alla banca, parte dell’abbigliamento utilizzato per effettuare il “colpo”, guanti in lattice. Vicino all’auto gli investigatori hanno rinvenuto anche 7 mila euro tra cui le cosiddette banconote civetta. Altre impronte sono state rinvenute al’interno della filiale della Carispaq. I tre ragazzi rinchiusi nel carcere di Preturo sono a disposizione dell’autorità giudiziaria

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