“L’Aquila 2020”: attimi di tensione al convegno promosso da Gianni Chiodi

chiodi_gianniL’Aquila. E dopo Roma, è successo ancora a volta. Questa volta a L’Aquila, in occasione del convegno promosso, al Ridotto del Teatro Comunale, dal Commissario delegato per la ricostruzione Gianni Chiodi, dal titolo “L’Aquila 2020, e poi?”.  Un convegno che si è aperto all’insegna della tensione e di una piccola gaffe fatta da Chiodi in persona. 

Nei minuti precedenti l’avvio dei lavori, infatti, la Polizia, schierata in tenuta antisommossa, ha cercato di impedire ad alcuni cittadini, sprovvisti di invito, di entrare nel teatro.

Al grido di “Mai più senza di noi”, un centinaio di persone tra esponenti dei comitati e semplici cittadini hanno rivendicato con insistenza il diritto di essere parte attiva delle decisioni. Fortunatamente, tutto si è risolto in breve tempo: i responsabili della Struttura per la Gestione dell’Emergenza hanno deciso di far passare tutti.

“Gli organizzatori del convegno” ha spiegato il vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis “non potevano non regolamentare l’accesso al convegno. Il ridotto del Teatro comunale era l’unico luogo disponibile nel contesto del centro storico ed essendo un convegno tecnico non si poteva certo farlo all’aperto. Sono stati quindi distribuiti 500 inviti, sapendo che quella è la capienza”. De Matteis si è detto comunque dispiaciuto per la tensione che si è verificata fuori dal teatro, ma è stato il sindaco Massimo Cialente a condannare con forza l’episodio nel corso del suo intervento. “Spero non si creino più situazioni del genere” ha detto “con le camionette schierate a bloccare cittadini che rivendicano la partecipazione ai processi di ricostruzione della città. Abbiamo già vissuto analoga esperienza a Roma. Non vogliamo riviverla più e, pur non avendo alcuna responsabilità, oggi mi impegno affinché non si vivano momenti simili che fanno male all’immagine e alla compostezza dell’Aquila”.

Queste le premesse, insomma. Questo quanto successo fuori. All’interno del teatro, invece, il Commissario Gianni Chiodi ha dato inizio al suo discorso con una gaffe che ha suscitato l’ilarità del pubblico presente.

Quasi un miliardo di euro per la ricostruzione” ha detto “sta arrivando in questi giorni sul mio conto personale”. Ovviamente, come ha subito chiarito, per ”conto personale” si intende ”conto personale del Commissario”.

Finalmente, il Convegno ha avuto inizio e si è cominciato a parlare dell’Aquila del futuro, proiettata al 2020 grazie ad una sana e condivisa progettazione. 

“Sviluppo non significa crescita economica” ha detto Chiodi “ma è un concetto ben più ampio. La crescita è quantificabile attraverso parametri numerici; lo sviluppo va oltre e chiama in causa vivibilità, qualità della vita, benessere. Tutti siamo chiamati a contribuire alla ricostruzione della nostra città. Tutti possiamo essere un tassello importante. Ma fondamentale è pensare in positivo, con meno diffidenze e contrapposizioni di principio”.

Il Commissario ha, tuttavia, espresso la sua preoccupazione per il futuro dell’Aquila, anche in veste di presidente della Regione, in quanto la ricostruzione della città va contestualizzata alla situazione generale. Guido Bertolaso dice sempre che il compito di ricostruire spetta agli Enti locali. Ma essi vanno comunque sostenuti e molti problemi, che oggi si trovano ad affrontare, vanno rimossi”.

Il Commissario ha confermato che molte questioni si stanno risolvendo: ”A breve entrerà nelle nostre casse un miliardo di euro per la ricostruzione; ma altre risorse stanno affluendo per far fronte alle spese correnti. Posso dire che il rapporto con il ministro Tremonti si è consolidato ed insieme stiamo lavorando per rimuovere le principali criticità”.

Incalzato poi dai giornalisti che gli chiedevano come sarà possibile far convivere una programmazione futura con quanto già realizzato, Chiodi si è assunto la responsabilità della scelta delle 19 new town, fatta insieme a Cialente e a Bertolaso, ”perchè in quel momento dare un tetto a chi non aveva più nulla era l’unica soluzione possibile”.

 

 

 

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