Il papa è arrivato a Sulmona poco prima delle 9:30 dopo aver sorvolato in elicottero il Monte Morrone e l’eremo di Sant’Onofrio, dove il santo passò parte della sua vita. Accolto da Gianni Letta e il presidente della Regione Gianni Chiodi, ha raggiunto in papamobile la piazza di Sulmona, dove ha celebrato la messa. Ma prima che cominciasse, il vescovo di Sulmona-Valva, mons.Angelo Spina e il sindaco Fabio Federico hanno lanciato l’allarme per una situazione economica da tempo non facile, e che il sisma ha aggravato notevolmente.
“Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni”, ha dichiarato il Papa al popolo di Sulmona, promettendo “vicinanza” e “ricordo nella preghiera” “a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza di lavoro, dell’incertezza per il futuro”. Tempi difficili, questi, come pure quelli di Celestino V, di cui papa Ratzinger ha sottolineato gli insegnamenti: la santità “che non passa mai di moda”, la capacità di “fare silenzio fuori e dentro di noi” nonostante si viva in una società piena di “attività e di suoni” per ascoltare Dio e il prossimo, il rispetto dell’ambiente. Un esempio soprattutto per i sacerdoti che – ha aggiunto il pontefice – devono provvedere all’ “annuncio chiaro e coraggioso del messaggio evangelico” “anche nei momenti di persecuzione”, praticare e insegnare la consapevolezza del peccato e la capacità del perdono, staccarsi dalle preoccupazioni terrene quali “il denaro e il vestito”, inteso come pura formalità. Durante la messa un uomo ha provato a sfondare il servizio d’ordine e a salire sul palco. E’ stato fermato immediatamente, identificato e portato via.
Circa venticinquemila le persone in piazza nonostante il gran caldo, che ha provocato vari svenimenti, tra cui quello di dieci sacerdoti. Il Papa, grazie anche alla copertura e alcuni ventilatori collocati alle sue spalle, ha detto messa senza esitazioni, incurante anche di un tentativo di incursione di un uomo che ha tentato di salire sul palco. All’Angelus un nuovo invito ad apprezzare “uno stile di vita sobria nonostante l’epoca presente offra “maggiori comodità e possibilità” rispetto al medioevo di Celestino. Alla fine, sorridente e niente affatto affaticato, è salito sulla papamobile per un bagno di folla nel breve tratto che congiunge la piazza al palazzo della Curia. Lì ha inaugurato una struttura per sacerdoti anziani, poi ha pranzato con i vescovi abruzzesi e successivamenteha incontrato una delegazione di detenuti e personale carcerario del cosiddetto carcere dei suicidi, all’interno della stessa sede. Alle 17 il papa ha raggiunto la Cattedrale per incontrare i giovani e venerare le reliquie di Celestino V. L’urna del santo, al quale Benedetto XVI già porse omaggio nell’aprile 2009, subito dopo il sisma, a Collemaggio, era oggi esposta sull’altare con sopra il pallio d’inizio pontificato che Ratzinger vi lasciò in quella occasione. Dopo l’incontro con i giovani il Papa ha raggiunto lo stadio Pallozzi di Sulmona, dove ha ripreso l’elicottero per Roma salutato da 800 bambini delle scuole che gli hanno tributato un omaggio con applausi e bandierine.
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