L’Aquila. Il lavoro di restauro e recupero delle Mura civiche aquilane trova il suo pieno compimento con l’intervento di valorizzazione già in corso, che mira a realizzare le migliori condizioni di visibilità, percezione e fruizione diffusa della cinta muraria, con le sue torri, le sue porte, i suoi rapporti con la città e il territorio. Una nuova illuminazione, la sistemazione del verde e delle pendici, la creazione di percorsi pedonali interni ed esterni contribuiranno ad offrire inediti scorci e suggestive visioni di una struttura imponente, miracolosamente sopravvissuta a diversi terremoti e che può ritrovare un nuovo ruolo, fortemente identitario, anche nella città di domani.
Questa iniziativa è solo un primo assaggio di quello che presto diventerà la cinta Muraria, una linea quasi ininterrotta nello skyline dell’Aquila: alte e incombenti nel tratto settentrionale, in ripida discesa verso i settori orientale e occidentale, antichi accessi alla città, seguendo poi l’andamento dell’altura, fino allo stretto passaggio sul fiume Aterno e alla Rivera (dove sono in corso i lavori di consolidamento nel tratto finale di via Tancredi da Pentima, ultima fase del restauro di tutte le Mura).
La cinta muraria aquilana, quasi 5 km di sviluppo lineare, è uno dei pochi esempi di fortificazione trecentesca quasi integralmente conservata. L’attento lavoro di recupero e catalogazione delle pietre crollate con il sisma (o recuperate dagli smontaggi controllati delle parti più compromesse), l’esame ravvicinato delle tecniche costruttive e delle lavorazioni superficiali, il confronto con le piante storiche e gli antichi documenti hanno consentito di individuare inedite configurazioni, a volte ipotizzate a volte del tutto inaspettate, delle mura e delle porte. L’intervento di restauro, consolidamento e valorizzazione della cinta muraria è stato finanziato per 8 milioni di euro con fondi POR-FESR 2007-2013 Asse VI.2.1, assegnati alla Regione Abruzzo e quindi al Comune dell’Aquila, che ha stipulato una convenzione con la ex Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici d’Abruzzo per l’attuazione (i lavori sono stati affidati alla direzione dell’architetto Antonio Di Stefano, della Soprintendenza Unica).