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L’Aquila, Cialente: “non ci sentiamo parte del Paese”

L’Aquila. E’ stato un Consiglio Comunale straordinario all’insegna della protesta, quello che si è svolto oggi a L’Aquila. Il sindaco Massimo Cialente è intervenuto con la fascia tricolore in mano e con lui anche i primi cittadini dei comuni del cratere. Tema di discussione, infatti, è stata la proroga delle tasse ai terremotati.

”Ricopriamo un ruolo istituzionale importante” ha detto Cialente “ma in questo momento così delicato per la sopravvivenza dell’Aquila, non ci sentiamo parte del Paese”.

Il Consiglio comunale si è riunito proprio per mettere a punto le proposte sulla fiscalità da presentare al Governo ed ha proposto azioni eclatanti a sostegno della proroga di sospensione del pagamento dei tributi.

Il prossimo 16 giugno, infatti, è prevista una grande manifestazione cittadina. Ma l’appello alla mobilitazione vivrà il suo momento clou nella prossima convocazione di un Consiglio comunale straordinario, questa volta a Roma, davanti a Montecitorio o palazzo Chigi.

”Il 29 gennaio” ha proseguito Cialente “quando c’è stato l’avvicendamento tra la Protezione civile ed il Commissario delegato per la ricostruzione e il suo vice, eravamo convinti che la vicinanza del Governo si mantenesse costante. Ma così non è stato. Al momento, all’Aquila, ci sono ancora 32 mila persone senza casa. Finalmente siamo riusciti ad avere un incontro decisivo con il Governo e con la Protezione civile, dal quale è emerso che non ci sono più soldi per affrontare la tragedia, da tutti riconosciuta come la più grande del Paese negli ultimi cento anni. E non ci sono soldi neanche per l’emergenza. E’ con gli occhi bassi che incontro gli imprenditori che hanno eseguito lavori e puntellamenti e che, non avendo ricevuto contributi, non sanno più dove attingere”.

Dei circa 500 milioni di euro necessari al momento, ne sono giunti 122milioni di euro, di cui 44milioni di euro sono già stati destinati ai rimborsi per lavoratori autonomi ed attività produttive.

Un’altra boccata di ossigeno è giunta dalla Regione che ha stanziato 35 milioni di euro. “Ma non è sufficiente” aggiunge Cialente. ”Manca la liquidità, mancano mille appartamenti ed altrettanti di edilizia pubblica recuperabili sono fermi lì per mancanza di fondi. Siamo come chi compiendo una scalata perde un appiglio e rimane sospeso nel vuoto. Non è pensabile che qualcuno possa tagliare la corda lasciandoci precipitare nel vuoto”.

 

Foto Repubblica.it