Il titolare della ditta deve rispondere del reato di abbandono di rifiuti liquidi sul suolo, nella fattispecie le acque di lavaggio delle betoniere, e anche dello stoccaggio non autorizzato di rifiuti inerti. L’area interessata, di circa 200 metri quadri, è stata sequestrata. I controlli erano finalizzati a verificare la qualità del calcestruzzo e il rispetto della normativa ambientale nella fase di produzione. Gli impianti controllati in provincia de L’Aquila sono stati 7, nei quali sono stati eseguiti altrettanti campionamenti delle matrici ambientali e del calcestruzzo che sono stati consegnati al laboratorio chimico dell’Università’ dell’Aquila per le prove di resistenza. L’operazione è stata eseguita dai carabinieri del Comando per la Tutela dell’Ambiente (Noe di Pescara, Roma, Ancona e Perugia), coadiuvati dal Comando Provinciale Carabinieri de L’Aquila, dal Nucleo Ispettorato del Lavoro carabinieri dell’Aquila, da Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro dell’Aquila e dal Dipartimento Provinciale dell’Arta de L’Aquila.