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Berlusconi: ”Protezione civile via da L’Aquila qualcuno potrebbe sparare”

L’Aquila. “ Ho chiesto ai funzionari della Protezione civile di non andare più a L’Aquila, almeno fino a quando non saranno smontate le accuse di omicidio colposo della procura”. L’inchiesta della procura de L’Aquila, sul mancato allarme in occasione del terremoto, continua a far discutere.

 

 

 

Polemiche erano nate nei giorni scorsi, ora ad attizzare nuovamente il fuoco è il premier Silvio Berlusconi che, questa mattina, in occasione dell’assemblea di Federalberghi, a Roma, ha parlato delle inchieste in corso a L’Aquila. Il ragionamento fatto da Berlusconi è semplice: “se uno ha avuto un familiare morto sotto le macerie, ed è anche in una condizione di debolezza, gli può venire in mente di sparare un colpo. Per questo motivo, ho chiesto ai dirigenti della Protezione civile di non andare più in Abruzzo, almeno fino a quando è in piedi l’inchiesta”.

Immediata la reazione di Augusto Di Stanislao, che dichiara di vergognarsi di essere rapresentato da questo presidente del Consiglio. Non solo. A fronte delle ultime dichiarazioni, l’onorevole chiede al premier di dimettersi.

“Da abruzzese e da parlamentare” dichiara, infatti, in una nota, “chiedo che Berlusconi si dimetta, perché la compostezza il senso di civiltà e l’immane tragedia subita hanno fatto conoscere a tutto il mondo lo spessore e la grandezza morale e civile delle popolazioni colpite dal sisma che hanno dato una grande lezione civica alla politica. Si tratterebbe, secondo Di Stanislao, di “affermazioni di pessimo gusto e di totale mancanza di rispetto verso i familiari delle vittime. Questo governo, non solo ancora una volta non ha nessuna intenzione di assumersi alcuna responsabilità e continua in ciò che sa fare meglio, scaricare le colpe di una cattiva gestione e organizzazione ad altri, ma ora Berlusconi ha superato di gran lunga il limite. Il dolore per la perdita di un caro è talmente grande che quelle persone lo porteranno dentro a vita e l’unica cosa che potrebbe aiutarli a convivere con questo è chiarezza dei fatti e giustizia. Berlusconi invece li tratta come un esercito invasato pronto a sparare a destra e a manca. Le uniche armi che quelle popolazioni hanno sono carriole, gru e pale, tanta forza per andare avanti e hanno bisogno dei volontari della protezione civile e di ricevere aiuto non di esserne privati. Nel rinnovare la mia totale vicinanza e solidarietà agli abruzzesi mi auguro che Berlusconi smentisca e che tragga un ulteriore e definitiva lezione dalla grandezza di questa gente”.

La replica di Rossini. Alfredo Rossini, procuratore della repubblica De L’Aquila preferisce non replicare alla sortita del premier: “Non entro in polemica”, dice, continuiamo a lavorare come al solito bene, in maniera spedita e rispettando le leggi”.

Mantini su dichiarazioni Berlusconi. “Contrariamente a quanto sorprendentemente affermato dal presidente Berlusconi, la Protezione Civile è benvenuta a L’Aquila e L’Aquila è amica degli uomini e delle donne che compongono la Protezione Civile – ha dichiarato l’onorevole Pierluigi Mantini (Udc) – e che tanto hanno fatto nell’emergenza del terremoto. Se nei vertici di Protezione Civile sono stati compiuti errori o illeciti tutto dovrà essere chiarito con serenità e serietà ma ciò non può cambiare la gratitudine degli aquilani nei confronti della Protezione Civile che è una risorsa del nostro sistema Paese. È assai grave che il premier faccia del terrorismo sulla pelle dei terremotati a cui dovrebbe invece garantire la proroga delle tasse e le risorse necessarie per la ricostruzione. Non è attaccando la magistratura che si risolvono questi problemi. Noi aquilani siamo dignitosi e rispettosi ma non sopportiamo oltre il danno anche la beffa. Il governo faccia i fatti per cui si era impegnato e non le chiacchiere”.

Paolucci (PD): “Berlusconi irresponsabile”. “Un presidente ha il dovere dell’equilibrio e del rispetto dei cittadini e delle istituzioni”. Lo ha affermato Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese, commentando le parole di Berlusconi sul “rischio spari” in Abruzzo.”All’Aquila ed in Abruzzo c’è ancora tanto da fare: dalle macerie, alle tasse ed ai contributi che tra qualche giorno dovranno nuovamente essere pagati. Si chiede rispetto per il dramma vissuto e che si continua a vivere e risposte per la nostra comunità: auspico corrisponda al pensiero di Chiodi e del Pdl abruzzese”.

Acerbo (Prc): “A L’Aquila carriole, non fucili”. “Gli aquilani hanno manifestato in questi mesi con le carriole non con i fucili – ha dichiarato Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione Comunista –  All’Aquila non si sente in giro odore di polvere da sparo, ma in compenso sono ancor ben visibili i cumuli di macerie che non pare si siano accorte dei proclami del ministro Prestigiacomo. L’unico che spara è il Presidente del Consiglio e lo fa offendendo in primo luogo le famiglie delle vittime e una comunità intera. La battuta di Berlusconi rientra nell’ormai abituale e sistematica azione di delegittimazione della magistratura e suona offensiva e derisoria nei confronti di chi ha perso i propri cari e ha tutto il diritto di chiedere verità e giustizia. E’ evidente che Berlusconi e Bertolaso giocano la carta del vittimismo e del polverone mediatico per occultare l’impatto sull’opinione pubblica delle indagini sulla “cricca” e per giustificare le magagne sempre più evidenti della gestione del post-terremoto. Tra poco ci diranno che la ricostruzione non parte per colpa dei giudici comunisti”.

Chiodi difende Berlusconi. “Intorno alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio si sta sollevando un polverone che non aiuta a trovare la verità e non è certo di conforto per i familiari delle vittime. Si sta confondendo un tentativo di stigmatizzare l’operato della magistratura e di prendere le distanze da decisioni che Berlusconi non condivide, con una mancanza di rispetto verso la popolazione aquilana e verso un grande dolore che va invece considerato e che resta purtroppo immutato nel tempo”. E’ il commento del Presidente della Regione e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, in merito alle dichiarazioni rilasciate dal premier Silvio Berlusconi a proposito dell’indagine sulla Commissione grandi rischi. “Vorrei ricordare – ha aggiunto Chiodi – che il Presidente Berlusconi, sin dai primi momenti, ha mostrato grande vicinanza, stima e solidarietà alla nostra gente. Le polemiche di queste ore restano sterili e le accuse, ancora una volta, vengono smentite dai fatti. L’impressione che si ha è che si tratti di argomentazioni usate per creare situazioni di imbarazzo e per mettere in cattiva luce quanto di buono si sta facendo per L’Aquila”.