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Ospedale L’Aquila, donne da tutt’Italia per la prevenzione dell’epilessia

L’Aquila. Un’alleanza ‘terapeutico-fiduciaria’, nata e cresciuta nel tempo con l’ospedale San Salvatore, ha spinto quasi il 20% delle donne, esaminate durante il corrente mese di ottobre per la prevenzione al femminile, a prendere l’aereo, salire sul treno o a fare diverse centinaia di chilometri con l’auto per farsi controllare all’ospedale di L’Aquila.

L’occasione è stata il mese riservato alle prevenzione al femminile, chiamato H-open-month, iniziativa promossa a livello nazionale da Onda solo negli ospedali che si fregiano del bollino rosa, indice di alta qualità nei servizi dedicati al gentil sesso.

Queste donne che si sono spostate da varie zone d’Italia fino al capoluogo regionale, provenienti da regioni come la Lombardia, da anni vengono seguite per l’epilessia dal servizio neurofisiopatologia di L’Aquila.

Donne giovani e meno che, pur potendolo fare nei luoghi di residenza, hanno preferito farsi controllare nel capoluogo regionale. Un riscontro di gradimento che è la riaffermazione di un ‘marchio’ di cura del reparto aquilano, non a caso centro regionale di riferimento per l’epilessia.

Il numero di donne esaminate (dal 2 ottobre scorso a oggi) è di 34 e 7 tra loro sono arrivate, appositamente per la visita di prevenzione, da città come Milano, Taranto, Lecce, Ancona. In sede di bilancio dei controlli eseguiti, ormai pressoché totale , è emerso un dato molto significativo: il 75% delle donne passate al vaglio aveva un’età nella forbice 15-35 anni.

E’ un dato importante, a conferma dell’efficacia del messaggio lanciato sulla prevenzione, perché l’epilessia ha una soglia anagrafica d’esordio bassissima, già all’età infantile: è dunque importante che la donna (sin da ragazza) che intende avere figli si faccia seguire costantemente, in modo da arrivare alla gravidanza con tutte le protezioni previste.

La gestazione è di per sé delicata per l’organismo femminile e gestirla insieme all’epilessia (con la somministrazione di farmaci specifici) richiede una delicatissima azione terapeutica. Una gestione che, dati alla mano, al servizio neurofisiopatologia di L’Aquila, diretto da Paolo Aloisi, riesce molto bene: ogni anno, in media, le 10 gravidanze di donne epilettiche, seguite dal San Salvatore, vanno a buon fine, con la nascita di bimbi sani. Negli ultimi 15 anni, sfiorano la soglia di 400 le gravidanze assistite, con felice esito per la prole, dall’ospedale aquilano.

Dal 2 ottobre scorso a oggi, neurofisiopatologia, sulle 34 visite compiute, ha evidenziato 8 casi da approfondire, con esami strumentali e analisi, per capirne la natura e impostare eventuali azioni di contrasto delle patologie. Un terzo delle visite (12 casi) ha riguardato l’epilessia, la restante quota delle esaminate si riferiva a depressione, ansia, nevrosi ed emicrania. L’importanza delle visite di prevenzione si evince da un dato piuttosto eloquente: ogni anno si registrano circa 100 nuovi casi di epilessia mentre i pazienti ‘storici’ che il servizio di L’Aquila segue da anni sono poco meno di 2.000.
Durante l’ottobre della prevenzione ‘rosa’ l’ospedale è sceso in pista, oltreché con neurofisiopatologia, con i reparti di diabetologia, endocrinologia, Cardiologia, ginecologia. 266 le visite effettuate in totale e 40 esami strumentali compiuti.