L’Aquila. Con l’accusa di concorso in truffa e falso ideologico commesso in atti pubblici, il sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila, Simonetta Ciccarellli, ha disposto la citazione a giudizio nei confronti della professoressa Rita Roncone, nella sua qualita’, all’epoca dei fatti, di medico presso il servizio psichiatrico universitario di diagnosi e cura della Asl del capoluogo, Francesca Romana Cerqua e il figlio Matteo Attardi, oggi 24enne.
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Il processo e’ stato fissato al prossimo 26 gennaio. Le indagini hanno mirato a fare luce su presunti fittizi certificati medici attestanti malattie inesistenti a carico del giovane, dipendente, nel 2012, di una societa’ di costruzioni aquilana con l’obiettivo di fargli ottenere “un ingiusto profitto, con artifici e raggiri, consistito nella percezione indebita dello stipendio senza aver prestato la corrispondente attivita’ lavorativa, con pari danno della persona offesa”, ovvero il titolare della societa’ edile.
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Gli accertamenti sono stati condotti dai carabinieri a seguito della denuncia querela presentata dall’imprenditore nel marzo 2013 che nell’esposto aveva ravvisato una truffa ai suoi danni. In particolare ascoltato dal suo ex datore di lavoro, Attardi – secondo quanto venne riportato nella denuncia – aveva sostenuto che i certificati non erano mai stati da lui richiesti, lo aveva fatto la madre, e non era stato visitato da alcuno.
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Il titolare della societa’ deposito’ ai militari dell’Arma i tre certificati medici pervenutigli che attestavano patologie per le quali erano stati necessari in totale 45 giorni di malattia suddivisi in tre tranche: il primo certificato datato 14 aprile 2012 (20 giorni), il secondo 17 maggio (10 giorni), il terzo il 15 ottobre (15 giorni). A redigere quei certificati era stata la professoressa Rita Roncone, amica della madre del giovane. Sarebbe stata quest’ultima, poi, a consegnare i certificati medici del figlio direttamente al datore di lavoro. Nell’esposto, tra l’altro, veniva segnalato come la societa’ versasse in una situazione economica problematica e pertanto avrebbe subito un grave danno per versamento di somme altrimenti non dovute.