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L’Aquila, inquinamento e abbandono di rifiuti: autodemolitore condannato a 8 mesi

L’Aquila. Autodemolitore aquilano condannato a 8 mesi e a 5mila euro di ammenda per inquinamento ed esercizio abusivo di attività.

Un sessantenne aquilano T.C., con a carico specifici precedenti di Polizia, è stato sottoposto al regime di “Detenzione Domiciliare”, come da ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva, emesso dalla Procura della Repubblica di L’Aquila – Ufficio Esecuzioni Penali, per avere, nel corso degli anni, provocato l’inquinamento da sostanze pericolose del suolo e del sottosuolo, venendo anche condannato al pagamento di una ammenda di 5.000 euro.

I fatti risalgono al 2010, quando durante un controllo di Polizia, il titolare di una ditta esercente attività di raccolta, demolizione e smaltimento di veicoli fuori uso, sita nella periferia est di L’Aquila, viene denunciato per aver illecitamente, in modo ripetuto, raccolto, depositato ed abbandonato in maniera incontrollata materiale di rifiuto pericoloso e non, costituito da circa 100 veicoli fuori uso ed in evidente stato di abbandono, nonché pezzi di carrozzeria, batterie e pneumatici usati, materiale posto a diretto contatto con il manto erboso, provocando, peraltro, lo sversamento sul suolo di sostanze quali cadmio, piombo ed idrocarburi.

Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato che l’uomo ha continuato ad esercitare abusivamente l’attività di “autodemolizione di veicoli” formalmente cessata nel 2004.

 

L’area, priva di idonea recinzione, di contenitori per lo stoccaggio di batterie esauste, di pneumatici e di altre sostanze pericolose derivanti dal trattamento dei veicoli demoliti, è stata sottoposta a sequestro e le analisi effettuate sui campioni di terreno prelevati da personale specializzato dell’ARTA hanno evidenziato la presenza di cadmio e piombo sul terreno, superiore ai limiti di legge, nonché la presenza di idrocarburi con il superamento della soglia massima consentita.