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L’Aquila, abbandonano il cantiere senza completare l’edificio. Denunciati due reatini per truffa

Si erano conquistati la fiducia di un aquilano che, a seguito del terremoto, aveva deciso di costrursi una nuova abitazione in un paesino vicino alla città, ma, dopo un primo intervento, abbandonano il cantiere intascando i soldi e facendo perdere le prorpie tracce. Così per due amministratori di un’impresa edile, con sede in provincia di Rieti, è scattata la dencuncia per truffa, con il conseguente deferimento alle autorià locali.

Dopo aver ottenuto un primo contratto di appalto per la realizzazione della struttura portante, i due trentenni amministratori e legali rappresentanti della società di costruzioni, M.F.P. e N.D., siciliano il primo e marsicano il secondo, assicurano al committente la consegna del Durc scaduto da pochi giorni e inseriscono nel contratto una clausola nella quale si attesta che gli stessi si dichiarano in regola con le normative vigenti in materia e con ogni adempimento connesso alla costruzione dell’immobile. Così, terminata la prima parte dei lavori vengono pagati con il compenso pattuito.

Quando però viene firmato il secondo contratto relativo alle tamponature esterne, alle tramezzature e a tutti gli altri lavori connessi, e inserendo di nuovo nella documentazione la stessa clausola di regolarità, i due costruttori poco dopo l’inizio dei lavori, dichiarando di essere in un periodo di momentanea difficoltà economica, chiedono al committente l’anticipo della cifra pattuita per far fronte alle sopravvenute esigenze, garantendo comunque l’ultimazione dei lavori.

Vista la fiducia conquistata fino ad allora dai due, il committente non dubita della buona fede e decide di andare incontro ai costruttori che però, dopo aver ricevuto il pagamento, interrompono i lavori, non rispondendo più al telefono e non ritirando più neanche le varie raccomandate postali con le quali si comunicava la risoluzione del contratto per inadempienza.

Al proprietario, dunque, non è restato altro da fare che cercare innanzi tutto un’altra ditta per completare i lavori e denunciare quanto accaduto.
E, sulla base degli accertamenti investigativi e documentali, la Squadra mobile dell’Aquila, grazie anche al carteggio fornito dal denunciante, ha potuto identificare e denunciare i due imprenditori per il reato di truffa.