Lecce dei Marsi. Lecce nei Marsi, comune marsicano di poco più di 1.700 abitanti, è la città dell’Abruzzo dove più famiglie vivono in affitto, cioè quasi tre su dieci (28,2%), un dato superiore alla media nazionale (17,9%) e più del doppio di quella regionale (12,5%).
E’ quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato in Italia nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna), che ha tracciato una mappa nazionale degli affitti. Seguono a distanza i comuni aquilani di San Vincenzo Valle Roveto (secondo posto in regione con il 25,3%) e Pescina (terzo posto con il 19,7%).
Tra le città abruzzesi con la più alta densità di case in affitto molte appartengono alla provincia dell’Aquila, in particolar modo Celano (settimo posto in regione con il 17,3%), Balsorano (ottavo posto con il 17,4%, alla pari con Santa Maria Imbarno in provincia di Chieti e con il comune pescarese di Popoli), Gioia dei Marsi (nono posto con il 17,1%) e Morino (decimo posto con il 17%).
Numerose sono anche le città della provincia di Pescara: subito dopo il capoluogo (quarto posto in regione con il 19%) nella graduatoria regionale spiccano i comuni di Torre de’ Passeri e Bolognano (entrambi al quinto posto con il 18%). Si distingue per una forte presenza di immobili affittati anche la città di Ortona (sesto posto e 17,5%) in provincia di Chieti.
“In Italia fino ad oggi – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – a livello normativo si è pensato soprattutto ai proprietari d’immobili e molto meno a chi va in affitto. Sarebbe necessaria una politica organica sulle locazioni prevedendo un piano di agevolazioni fiscali che coinvolga gli studenti, le giovani coppie, le famiglie in difficoltà ma anche gli stessi locatori come avviene in tanti altri Paesi europei. Del resto, anche da noi sta cambiando la visione culturale dell’affitto: non è più una soluzione transitoria.
In Italia abbiamo visto piuttosto ridursi nel tempo quel poco di agevolazioni che esistevano”.”Con la tassazione fissa al 21% della cedolare secca – prosegue Spronelli – certamente si è avviato un percorso virtuoso. L’ulteriore riduzione dal 21 al 10% della cedolare secca quando si applica il canone concordato ha dato un’accelerazione.
Nelle due grandi città italiane dove è più alta la quota di persone in affitto, il canone concordato, però, non può essere applicato perchè i prezzi non vengono aggiornati. A Milano sono fermi da 16 anni e Napoli da 12. Basterebbe che le amministrazioni comunali convocassero le parti. Questo significa che il proprietario paga il doppio di tasse e l’inquilino non può beneficiare di un canone calmierato e detrazioni fiscali, nel caso in cui l’immobile diventi la sua residenza principale”.
La provincia abruzzese con più famiglie in affitto è Pescara (14,6%), seguita da L’Aquila (secondo posto in regione con il 12,2%), Chieti (terzo posto e 12%) e Teramo (quarto posto e 11,2%).
Fra le regioni italiane dove si ricorre all’affitto, l’Abruzzo occupa il 15esimo posto (con il 12,5%) in una graduatoria dominata dalla Campania. I comuni aquilani dove le locazioni piacciono meno sono Scanno (ultima in provincia con il 4,3%), Pacentro (penultima con il 4,5%) e Pescocostanzo (terzultima con il 4,8%). Con una percentuale del 16%, Lanciano è il terzo comune della provincia di Chieti, dietro a Ortona e Santa Maria Imbaro, dove si ricorre di piu’ agli affitti. Nel chietino i locatari sono quasi del tutto assenti a Pizzoferrato (ultima in provincia con lo 0,8%), Castiglione Messer Marino (penultima e 3,2%) e Schiavi d’Abruzzo (terzultima con il 5,2%). Nel pescarese poche le famiglie scelgono di vivere in affitto a Cugnoli (ultimo posto con il 4,7%), Lettomanoppello (penultimo posto e 5,1%) e Farindola (terzultimo posto e 5,9%).
Nel territorio di Teramo la percentuale più alta di famiglie in affitto si rileva a Silvi (primo posto in graduatoria con il 14,2%). Le locazioni sono molto diffuse anche ad Alba Adriatica, Teramo e Martinsicuro (secondo posto a pari merito con il 14%) e Sant’Egidio alla Vibrata (terzo posto con il 13,2%), mentre sono prese poco in considerazione a Cermignano (ultima in provincia con il 3,7%), Crognaleto (penultimo con il 4,1%) e Cellino Attanasio (terzultimo con il 5,8%).