L’Aquila, genziana “prodotta” in convento: suora patteggia sanzione da 2mila euro

L’Aquila. Ha patteggiato una pena pecuniaria, una delle suore della casa famiglia di San Gregorio, frazione dell’Aquila, finita indagata per la produzione, ritenuta illegittima in base alle normative italiane e comunitarie, degli ormai celebri 111 litri di genziana prodotti senza etichetta. La pena è di circa 2 mila euro, sospesa e senza menzione.

 

 

 

Il sequestro della genziana era avvenuto assieme ad altri liquori prodotti dalle suore dell’Immacolata concezione, come limoncello, limone-arancio, fino al nettare al caffè, oltre a prodotti alimentari e verdure provenienti dall’orto coltivato dalle suorine stesse. La notizia del sequestro qualche mese fa aveva scatenato sui social network una sorta di mobilitazione per il salvataggio dei litri di genziana destinati inevitabilmente a essere distrutti: l’hashtag su Facebook e Twitter #savethegenziana è arrivato anche sulla stampa nazionale, insieme alle foto di persone che si facevano ritrarre con un cartello che recitava, appunto, lo slogan.

 

 

 

 

 

 

 

“Siamo stati costretti a patteggiare per non esporre al pubblico ludibrio le suore che svolgono una funzione sociale importantissima con l’assistenza ai disabili e agli ultimi, perché su questa vicenda ci potevamo essere fraintendimenti”, spiega l’avvocato Alessandra Ferrante. “Le leggi sugli alimenti sono molto complesse perché si incrocia la normativa nazionale a quella comunitaria – evidenzia – Noi pensiamo di aver ragione, non c’era vendita dei prodotti dell’orto né della genziana, l’equivoco nasce dal fatto che ci siano anche servizi pubblici come l’asilo. Ma la genziana si consumava in famiglia. Non si può parlare neanche di cattiva conservazione degli alimenti”. Secondo la legale, “c’è una buona dose di cattiveria, il sequestro mirato sta a significare che qualcuno è andato a segnalare questo aspetto”. Il caso è stato avviato da un sequestro dei Nas in quanto la bevanda alcolica prodotta dalle religiose non possedeva l’etichetta e non aveva la tracciabilità ai sensi del rigido regolamento europeo del 2002. I militari hanno sequestrato, oltre alla genziana, anche 3 chilogrammi di miele, 48 litri di liquore limoncello e altri alimenti.

Impostazioni privacy