Macerie L’Aquila, Bertolaso:”E’ un lavoro che richiederà tempo”

bertolasoL’Aquila. Dopo la nuova ordinanza sullo smaltimento delle macerie, che fissa in 24 mesi il tempo massimo per smaltire le tonnellate rimaste per le strade e nelle piazze dell’Aquila, torna a parlare di macerie anche l’ex commissario per l’emergenza Guido Bertolaso.

E non lo fa in una conferenza stampa, prima annunciata e poi annullata: ma durante un incontro, ad Arischia, con i bambini di alcune scuole della città e della provincia. La rimozione delle macerie dell’Aquila è un lavoro «che richiederà tempo per fare le cose fatte bene» e dunque «chi pensa che con una carriola possa portare via tutto sbaglia». Sono queste le parole di Bertolaso, che appaiono dure nei confronti di chi, da un mese a questa parte, vuole dimostrare ancora una volta la volontà di far rinascere non solo la propria città, ma la città in cui ha studiato, lavorato, vissuto anche se per poco tempo. “L’abbiamo detto fin dal primo giorno che si trattava di un problema lungo e complesso. Tra le macerie ci sono rifiuti speciali e pezzi di monumenti che hanno una rilevanza storica. Pensare di rimuoverle in tempi brevi non è possibile e chi pensa che con le carriole si possa portare via tutto sbaglia, bisogna fare le cose fatte bene e con i tempi giusti» ha affermato Bertolaso, concludendo che “C’e ancora molto da fare e noi non abbandoneremo il nostro compito”. La risposta all’ordinanza da parte dei comitati è netta.” Vogliamo che le macerie siano smistate nella nostra città, per riciclare quanto possibile e recuperare il materiale da costruzione. Le macerie possono essere una risorsa economica ed occupazionale per noi e per la nostra città. Il problema macerie deve essere risolto seguendo i principi di autonomia, trasparenza e partecipazione dal basso. Questa volta gli aquilani non permetteranno errori perché L’Aquila è nostra.” Ma c’è amarezza fra gli domenica_in_centrostessi comitati e soprattutto fra tutte quelle persone che, anche singolarmente, hanno ripopolato la zona rossa in queste domeniche portando carriole e “callarelle”: dimostrando che in poco tempo, con la volontà di farlo, si può liberare l’Aquila. Lo possono fare, in piccolo, i singoli cittadini. Lo devono fare, in grande, le istituzioni. “E io che credevo bastasse una carriola! Grazie Guido” è il commento di Giusi Pitari, professoressa universitaria ed in prima linea nelle scarriolate di questo mese. E si moltiplicano i commenti, online, alle dichiarazioni di Bertolaso. “Secondo Lei, Dott. Bertolaso, i cittadini di L’Aquila sono così stolti da non comprendere che con le carriole si possa risolvere il problema delle macerie? Grazie per la considerazione.” commenta una ragazza. Gli fa eco Massimo “A L’Aquila se ice TUTTU POCU FA’. meglio na carriola che niente”.
E intanto, per domenica si prevede una nuova incursione nella zona rossa, con l’obiettivo di rimuovere tutte le macerie da Piazza Palazzo entro il 6 aprile.

Continua intanto il botta e risposta politico locale sulle macerie.
«Da quando il Ministro dell’Ambiente si è accorto del problema macerie del terremoto, siamo stati chiamati a riconsiderare da capo tutte le soluzioni scartate già da chi ha gestito l’emergenza fin dal 17 aprile dell’anno scorso. Delle due l’una: o le soluzioni erano attuabili da mesi e bisognerebbe capire perchè sono state scartate; o stiamo continuando a perdere tempo, come si è fatto riconsiderando il sito di Bagno già scartato perchè in area a rischio inondazione». Sono le dichiarazioni di questa mattina dell’assessore all’Ambiente della Provincia dell’Aquila e segretario del Pd locale, Michele Fina.
«Non è ancora chiaro – ha continuato Fina – che cosa abbia fatto la Regione Abruzzo da novembre coordinando il Tavolo Ambiente costituito ad hoc per le macerie, oltre ai comunicati stampa e alle interviste. La Provincia dell’Aquila nelle sue funzioni precipue di controllo ha svolto e svolgerà il compito appieno ma avrebbe voluto poter affrontare in prima persona la soluzione del problema, come proposto in una bozza d’ordinanza.”

Dello stesso parere anche  Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese. “L’iperattivismo di questi giorni del presidente-commissario Chiodi e del ministero dell’Ambiente” ha dichiarato, infatti, in merito “dimostra tutto l’imbarazzo che c’è nel Pdl per aver scoperto all’improvviso, dopo quasi un anno, che L’Aquila è ancora piena di macerie”. 

“Dopo mesi di denuncie, il Pdl si muove solo a ridosso delle elezioni” continua, “mortificando ancora di più gli aquilani, utilizzati per l’ennesima volta come set pubblicitario per le esigenze del centrodestra. Anziché far perdere altro tempo e ricominciare daccapo pur di salvare la propria credibilità, il commissario Chiodi parta dalle considerazioni di chi, come la Provincia dell’Aquila, ha affrontato da subito il problema. I cittadini e le imprese dell’Aquila hanno il diritto di tornare nel centro storico”.

 

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