Pescina. La Corte d’Assise d’appello dell’Aquila ha confermato l’ergastolo per Veli Selmanaj, il kosovaro di 49 anni che il 16 ottobre 2013 uccise l’ex moglie, la 45enne Fatime e la figlia, la 21enne Senade, a colpi di pistola, davanti al supermarket di Pescina.
I giudici hanno anche stabilito che l’imputato, qualora dovesse tornare in libertà per buona condotta, venga espulso dal territorio italiano;
inoltre hanno deciso, come pena accessoria, l’isolamento diurno e notturno per 15 mesi, rigetto di dare avvio ad una perizia psichiatrica, concessione della provvisionale di 50 mila euro per ciascun figlio.
All’imputato veniva contestato il reato di duplice omicidio con le aggravanti della premeditazione, del vincolo discendente con la figlia, oltre al porto e alla detenzione abusiva di arma da fuoco.
Secondo l’accusa Selmanaj si era sentito leso del potere sul nucleo familiare di cui si riteneva capo indiscusso. L’uomo, reo confesso, non aveva accettato di essere stato cacciato via dall’abitazione di Pescina dalla famiglia. Una decisione, secondo quanto ricostruito dalle indagini e nel processo, presa per un passato fatto di violenze e molestie nei confronti della moglie e delle figlie.
A denunciare per prima gli abusi del padre fu proprio la giovane vittima. Il 16 ottobre Fatime e Senade erano andate a fare la spesa in un supermercato. Veli Selmanaj le avrebbe seguite già dal pomeriggio dello stesso giorno, da quando erano uscite dall’azienda agricola ‘Coltor’ di Ortucchio dove le due donne lavoravano.
Poi, quando ormai era quasi sera, nel piazzale del discount Todis l’agguato: il kosovaro aveva sparato prima alla moglie e poi alla figlia che, ferita, aveva tentato di scappare. Ma fu un’esecuzione in piena regola visto che la ragazza era stata finita con un colpo di pistola alla testa. Selmanaj, arrestato poco dopo dai carabinieri, aveva con sè un revolver calibro 22 e, nascoste in un vano della portiera dell’auto, circa 33 cartucce.