Sembra che le persone coinvolte selezionassero i veicoli da rubare sulla base del valore del carico da piazzare poi sul mercato nero. I furti avvenivano principalmente nei parcheggi notturni che utilizzavano i guidatori dei tir. Pare che l’associazione agisse con cadenza almeno settimanale su tutto il territorio nazionale, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale. Gli agenti sostengono che operasse attraverso la formazione di “batterie” ogni volta diverse. I suoi appartenenti individuavano il mezzo da rubare, eseguivano materialmente il furto e poi trasportavano la merce nel territorio napoletano, dove veniva “piazzato” il carico. Durante le indagini sono stati sequestrati 15 tir e merci per il valore di più di 2 milioni di euro.
I malviventi coinvolti sono stati accusati di associazione a delinquere finalizzata ai furti di autoarticolati, alla ricettazione delle merci rubate ed al riciclaggio dei mezzi previa abrasione dei numeri di telaio per annullare “l’identita’” dei mezzi.
L’attività investigativa è stata realizzata attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre ai riscontri bancari. I controlli incrociati dei tabulati telefonici e le localizzazioni dei cellulari hanno così permesso di verificare la presenza a turno, sui luoghi dei furti, di tutti gli indagati. Con i sequestri sono stati ritrovati anche alcuni attrezzi per lo scasso ed un adattatore per non lasciar azionare gli antifurto.