L’Aquila. I Giudici d’Appello hanno confermato le pene di primo grado per i quattro imputati nel processo per il crollo della Casa dello Studente dove il 6 aprile 2009 morirono otto giovani.
Ai tecnici Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone e Bernardino Pace sono stati confermati 4 anni di reclusione, al tecnico dell’Adsu, Pietro Sebastiani, due anni e mezzo.
I primi tre sono i responsabili della ristrutturazione del palazzo nel 2000, il quarto aveva la competenza del controllo.
La scorsa settimana è deceduto l’ingegnere aquilano Claudio Botta, il tecnico che progettò la Casa dello Studente. Aveva 95 anni. Era uscito dal processo a causa di una malattia.
Parente vittima: ‘Segnale positivo per giustizia, anche se resta amaro in bocca’
“Siamo sollevati, certo questa sentenza non ci cambierà la vita, la cambiera’ probabilmente parzialmente ai colpevoli”. Lo ha detto Antonietta Centofanti, zia di uno degli otto giovani morti nel crollo della Casa dello Studente, commentando la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila, che ha confermato quella di condanna di primo grado per i quattro imputati.
“E’ una forma di giustizia – ha aggiunto – ma resta l’amaro in bocca per delle giovani vite cessate troppo presto. Speriamo sia un segnale che costituisca un deterrente perchè si facciano le cose più seriamente, non sono fiduciosa che non accada più, anche recentemente sono crollate delle scuole. Tuttavia – ha affemato infine Centofanti – spero che questa sentenza abbia delle ricadute positive soprattutto quando si tratta di garanzie nei confronti di persone innocenti”.