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L’Aquila, via a piano tutela della salute di operai cantieri edili

L’Aquila. Prelievi a campione, in uno dei più grandi cantieri d’Europa, per studiare e prevenire l’eventuale danno alla salute sui circa 15.000 lavoratori impegnati nella ricostruzione.

Nei giorni scorsi la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, l’Inail, l’Università Aq e il Comitato paritetico territoriale, hanno avviato un’accurata operazione di studio e ricerca degli effetti di alcune sostanze, utilizzate in edilizia con le nuove tecnologie, per valutarne l’eventuale impatto negativo sull’organismo degli operai occupati nei cantieri di L’Aquila.

I 4 enti, impegnati nel progetto, si muovono così concretamente per creare un grande ‘ombrello’ protettivo sulle maestranze dei poli edili. L’operazione, scattata nei giorni scorsi, durerà 2 anni dopodiché, sulla base dell’analisi del materiale raccolto, si tireranno le conclusioni e si adotteranno, eventualmente, le necessarie misure di prevenzione a protezione dei lavoratori.

Peraltro, come ulteriore obiettivo, si valuteranno i pericoli sulla salute della popolazione dovuti alla demolizioni post sisma. L’intesa a 4 fu sottoscritta un anno fa e ora, messa a punto la task force operativa, è passata alla fase di attuazione, con l’acquisto delle apparecchiature per i prelievi di campione e il reclutamento di personale.

Ogni ente, nell’ambito del progetto, avrà un ruolo specifico e il contributo di ciascuno si incastrerà in un ‘intarsio’ complessivo all’insegna della sinergia.

Alla Asl spetterà, tramite il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, effettuare i prelievi a campione nei cantieri; all’Università di L’Aquila (Dipartimento salute pubblica, scienze della vita e dell’ambiente) il lavoro di investigazione scientifica; l’Inail è presente come ente finanziatore dell’iniziativa (150.000 euro) e, infine, il Comitato paritetico (composto dall’Ance e dai sindacati dei lavoratori delle costruzioni) farà da raccordo col mondo dell’edilizia.

L’attività di raccolta di materiale nei cantieri riguarderà, in particolare, il monitoraggio delle polveri e l’esposizione degli operai ai rischi di sostanze chimiche legate all’impiego in edilizia delle recenti tecnologie, in particolare di fibre e resine.
“Si tratta della più capillare operazione, dal sisma a oggi”, affermano i promotori dell’importante iniziativa, “a tutela della salute e nella prevenzione di patologie professionali, in uno dei più importanti poli edili in Europa, con migliaia di cantieri aperti”.