L’Aquila. Una lavoratrice si rivolge all’ufficio vertenze della Cgil provinciale de L’Aquila per vedere riconosciuti i propri diritti nei confronti di una ditta aquilana.
Con l’intervento del sindacato si concilia il contenzioso, la ditta commerciale riconosce il credito alla lavoratrice e chiede, a causa della congiuntura economica sfavorevole, la possibilità di rateizzazione mensile del pagamento. Tale richiesta viene accettata dalla lavoratrice.
Quindi tutti i mesi la titolare della ditta si reca alla sede della Cgil e consegna, in contanti, l’importo della rata pattuita. “Trattandosi di importi bassi”, scrive in una nota il sindacato, “la titolare ha pagato sempre in contanti, ma poi si è voluta divertire pagando sempre con denaro via via di taglio più piccolo: le prime rate sono state pagate con banconote, le successive con monete da due euro e per finire, ieri, con 15 chilogrammi di monetine da cinque centesimi (dove le avrà reperite?).
Lo spregio dimostrato con quest’ultimo gesto è inqualificabile e va denunciato pubblicamente. La titolare non ha rispettato la lavoratrice, chi svolge il compito di tutela, ma soprattutto non ha rispettato la dignità del lavoro.
Saranno questi imprenditori a garantire il futuro del nostro territorio? Con queste logiche si può costruire il progresso? Alle attività commerciali aquilane un avviso: nei prossimi giorni ad acquistare la merce con monetine di 5 centesimi verrà una lavoratrice offesa. Armatevi di pazienza a contare le monetine, se la perderete la responsabilità sarà di una datrice di lavoro arrogante”.