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L’Aquila, crollo della Casa dello Studente. Rossini: “le perizie avvalorano la tesi dell’accusa”

L’Aquila. In merito alla perizia sul crollo della Casa dello studente, il Procuratore capo della Repubblica, Alfredo Rossini ha dichiarato nel corso di un’intervista che “gli elementi emersi avvalorano le tesi accusatorie nei riguardi dei quindici indagati. Se confermati da eventuali indagini che solleciteranno le parti, ci permetteranno di arrivare al dibattimento che la gente aspetta per vedere quello che è stato accertato e quello che effettivamente hanno fatto gli indagati“.

Rossini, che assieme al pm Fabio Picuti segue l’inchiesta sui crolli di 150 edifici, considera fondamentali queste perizie “perché ci hanno consentito di impostare il lavoro sulla ricerca di prove sicure, avvalendoci della professionalità di specialisti del settore, sempre presenti mentre venivano effettuati i rilievi sui siti di interesse della magistratura e quindi molte cose noi le avevamo capite subito”.

A proposito poi della fragilità della struttura, il procuratore capo è convinto che si tratti di un discorso molto complesso  “perché è una struttura che parte male. La perizia ha comunque accertato che se l’edificio fosse stato costruito a regola d’arte avrebbe resistito al devastante sisma del 6 aprile“. Ed al giornalista che chiedeva come possa essere possibile costruire, nel 1965, un palazzo senza un pilastro centrale il pm ha risposto che “e’ una bella domanda, la faremo nel dibattimento”.

Intanto, il comitato delle vittime della casa dello studente dell’Aquila ha avviato una raccolta di firme contro l’istituzione del processo breve. Un’iniziativa presa ”per scongiurare il pericolo che il provvedimento stoppi i processi” legati alla maxi inchiesta sul terremoto.

”Temiamo che leggi ad personam” ha spiegato Antonietta Centofanti, presidente del comitato “non permettano di ottenere giustizia”.

Marina Serra