L’Aquila. Strani casi di salmonellosi ‘fuori stagione’ (d’estate anziché d’inverno), l’intuizione di un medico, l’approfondimento di un’équipe affiatata, la scoperta di 200 casi (moltissimi bambini), le successive misure di prevenzione dei Comuni e, ciliegina sulla torta, la consacrazione del lavoro svolto da parte di una rivista scientifica di livello mondiale. Nei giorni scorsi, sul laboratorio analisi di L’Aquila, diretto dalla dr.ssa Simonetta Santini, si sono accesi i riflettori internazionali con la pubblicazione, sulla rivista di valenza mondiale ‘Emerging infectious disease’, dei risultati della ricerca condotta all’Aquila (giugno 2013- agosto 2014) su un focolaio di salmonellosi.
Per capire l’importanza della pubblicazione è sufficiente dire che la testata che ha riportato lo studio, svolto dal laboratorio analisi di L’Aquila, è emanazione dei Centers for disease control di Atlanta, il più importante organismo di controllo della sanità pubblica degli Stati Uniti. L’Ermerging infectious, una specie di Bibbia ‘laica’ della medicina di settore, ha giudicato talmente interessante e di alto profilo la qualità delle investigazioni effettuate sulla salmonellosi a L’Aquila da aver deciso di diffonderle in tutto il mondo.
Il laboratorio analisi del San Salvatore fu decisivo nel segnalare la scoperta del focolaio di salmonellosi all’Aquila, tra l’autunno 2013 e la primavera dell’anno successivo tanto che, dall’estate scorsa in poi, non vi furono più casi di malattia. Il merito fu quello di interrogarsi e andare ben oltre le prime manifestazioni di salmonellosi, andando a scavare sul fatto che i casi registrati fossero così numerosi durante l’estate, aspetto inusuale poiché il germe si manifesta d’inverno. Il dr. Gianfranco Bruno, con tutta l’équipe del laboratorio, lavorò con grande intuito sul fenomeno e venne costituita una task force che coinvolse anche l’Istituto superiore di sanità. Si scoprì così che (fatto tutt’altro che semplice e scontato) tutti i ceppi dell’epidemia appartenevano a una stessa variante di salmonella, enterica var. typhimurium.
Nessuna fonte alimentare fu trovata ma l’isolamento del batterio dello stesso identico ceppo in acque di superficie portò all’adozione delle ordinanze dei sindaci sul divieto di uso di questo tipo di acque per l’irrigazione dei campi. I casi ‘fuori stagione’, studiati nel periodo indicato, furono davvero tanti, 200, la quasi totalità (75%) dei quali riguardanti bambini sotto i 12 anni.
Il prestigioso riconoscimento della rivista scientifica internazionale, al di là dello specifico caso di salmonella, viene conferito a un laboratorio all’avanguardia nel panorama abruzzese e nazionale. La Microbiologia, di cui è responsabile la dottoressa Patrizia Frascaria, è dotata di un apparecchio per le urinocolture (di cui in regione dispone solo L’Aquila) che evidenzia i risultati negativi (quindi buoni per la salute dell’utente) già dopo 4 ore e che ‘semina’ in automatico le sospette colture positive.
Gli strumenti ordinari, invece, impiegano circa 24 ore per dare il responso. Vantaggi? Rapidissima individuazione del germe patogeno e, di conseguenza, dell’antiobitico efficace (senza somministrazioni inappropriate) e, soprattutto, terapia avviata tempestivamente, evitando complicanze. Peraltro, da oltre un anno, sempre nel settore della microbiologia, il laboratorio utilizza (in Abruzzo ce l’ha solo l’Aquila) lo spettrometro Maldi-Tof in grado di identificare i germi di coltura pura in pochi minuti anziché, come accade con le strumentazioni ordinarie, in un giorno.
Inoltre, l’altra esclusiva in regione dell’ospedale aquilano, riguarda la possibilità di dosare i nuovi farmaci antiepilettici (levetiracetam, topiramato, ecc.), permettendo così subito al paziente di assumere la esatta ed efficace quantità di farmaco, senza approssimazioni in più o in meno. Il servizio sulle modalità di dosaggio dei prodotti per l’epilessia, di cui è responsabile la dr.ssa Vanda Milone, registra un flusso in aumento di utenti da altre province e da regioni limitrofe (provincia di Frosinone e reatino).