Sono in buona salute, in ospedale solo due neonati e mamme per precauzione
Ortona. La scorsa notte, intorno alle 24.00, è attraccata al porto di Ortona la nave AITA MARI, peschereccio battente bandiera spagnola, che ha soccorso 40 migranti al largo delle coste tunisine.
Non appena appresa la notizia dell’imminente sbarco, lo scorso 21 febbraio, il Prefetto ha attivato le procedure di accoglienza, già nelle settimane scorse individuate e concordate con la Capitaneria di Porto, proprio in vista di un ipotetico sbarco in Provincia di Chieti.
Le procedure sono state condivise con gli attori istituzionali coinvolti e perfezionate nel corso di un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza dedicato, tenutosi nella medesima data, durante il quale il Comandante della Capitaneria di Porto di Ortona Scala ha avuto modo di illustrare, nel dettaglio, la suddivisione degli spazi in aree dedicate alle diverse operazioni di accoglienza, tutte attrezzate con tende e gazebo riscaldati, messi a disposizione dal locale gruppo di Protezione civile e dalla Croce Rossa Italiana, ed un’area dedicata alla stampa, con accesso riservato a giornalisti accreditati.
Tutti gli stranieri soccorsi provengono dalla Guinea Conakry, eccetto un cittadino del Mali e uno della Sierra Leone e, tra questi, vi sono 18 minori non accompagnati, 7 uomini adulti, 2 nuclei familiari composti da 2 donne con due bambini e 3 uomini, ed 8 donne singole.
All’atto dell’attracco della AITA MARI sulla banchina di Riva, prima dello sbarco, i migranti soccorsi sono stati sottoposti ad un primo check e screening sanitario, da parte del personale medico USMAF salito a bordo, all’esito del quale sono stati fatti sbarcare, dando priorità ad infermi e minori, ed accolti in un punto ristoro dal personale della Croce Rossa Italiana, che ha provveduto a consegnare beni di prima necessità e generi di conforto.
I migranti sono stati, dunque, sottoposti ad ulteriori, approfonditi, controlli medici nel Punto Medico Avanzato, allestito dalla Croce Rossa Italiana, ove sono state precauzionalmente posizionate 4 ambulanze del 118 e 1 pulmino della Croce Rossa Italiana, da parte di sanitari della ASL02, oltre a psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali, per poi essere trasferiti nell’area prospicente, anch’essa riscaldata, dedicata alle procedure di identificazione e foto-segnalamento da parte dei competenti uffici della Questura, immigrazione e polizia scientifica.
Completate le procedure di identificazione, i migranti hanno atteso il trasferimento presso le strutture di accoglienza, CAS o centri di accoglienza del circuito SAI, nell’area all’uopo allestita, con sedute e brandine, e dotata di una cortina a garanzia della privacy degli stessi.
Tutte le procedure, coordinate in loco dal Vice Prefetto Braga, dirigente dell’Area Immigrazione della Prefettura di Chieti, supportato dalle due funzionarie Dott.ssa Bellinello e Dott.ssa Massari, sono terminate intorno alle 8 di questa mattina, quando i migranti sono stati fatti salire sui pullman messi a disposizione dai gestori dei Centri di accoglienza ove saranno ospitati, e ripartiti tra le 4 province abruzzesi. Nel dettaglio a l’Aquila sono stati trasferiti 7 uomini, a Teramo verranno ospitate 7 donne, mentre Pescara accoglierà i nuclei familiari composti da 2 uomini, una donna e una ragazza minorenne.
Le due mamme con i bambini piccoli, assegnate alla Provincia di Pescara, sono state trasferite, a scopo precauzionale, in ospedale.
I minori non accompagnati saranno, invece, accolti presso le strutture SAI dedicate, 7 in provincia di Chieti e 4 in provincia di Pescara.
Il Prefetto ringrazia tutti i soggetti coinvolti, a partire dalla Capitaneria di Porto e l’Autorità di sistema Portuale del Mare Adriatico centrale, i sanitari ASL- 118, l’Agenzia Regionale di Protezione Civile, il Sindaco ed il Comune di Ortona, i volontari di protezione civile e della Croce Rossa Italiana, il personale USMAF, la Questura, il ROAN della Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, dell’UNHCR, le forze di polizia che hanno garantito la cornice di sicurezza, i quali hanno operato in perfetta sinergia, massima collaborazione e professionalità, con la velocità necessaria ed efficienza delle operazioni, garantendo anche la massima prossimità ai migranti, soccorsi dopo giorni di viaggio e, segnatamente, particolare attenzione ai minori.
Si sono concluse alle ore 4.30 di questa mattina le attività sanitarie per valutare le condizioni di salute dei migranti approdati al porto di Ortona a bordo della nave Aita Mari di una Ong spagnola. Imponente il dispiegamento di uomini e mezzi, coordinati dalla Prefettura, per garantire lo svolgimento di tutte le operazioni in modo coordinato e senza intoppi. Un’organizzazione che ha funzionato perfettamente, e ha fatto sì che i migranti non fossero semplicemente accolti ma ospitati: sono stati visitati, identificati e hanno ricevuto pasti caldi, abiti puliti e anche prodotti per la prima infanzia destinati ai due neonati che con le loro mamme sono stati trasportati all’ospedale di Chieti e ricoverati in Pediatria a scopo precauzionale, per una valutazione più approfondita delle loro condizioni di salute.
Nessun altro è stato portato in ospedale, dove comunque per i migranti erano stati riservati posti letto, anche in caso di positività al Covid, che, al contrario, non è stato rilevato: tutti negativi i test eseguiti al momento dell’arrivo. Le condizioni di salute complessive sono apparse buone ai controlli effettuati dall’équipe del 118 nella Postazione Medica Avanzata, dove è avvenuta la valutazione sanitaria una volta lasciata la nave.
La Asl ha messo a disposizione due ambulanze, infermieri e medici dell’emergenza, personale della Patologia Clinica per esami di laboratorio eseguiti sul posto, un pediatra, psicologi e assistenti sociali messi a disposizione dai Servizi Consultoriali, e mediatori culturali. Le attività sono state coordinate dal Direttore sanitario Aziendale Angelo Muraglia, presente in porto insieme a Emidio Rosati, responsabile dell’assistenza ai migranti della Asl, Ivana Cataldo, direttore del Laboratorio Analisi, Michele Cozza, coordinatore infermieristico dell’emergenza, e il pediatra Lucio Ceglie.
A tutti è giunto questa mattina il ringraziamento del Direttore generale Thomas Schael per l’impegno profuso in una operazione nella quale ognuno ha dato il meglio.