Due aree, per complessivi 1400 metri quadrati fra Gamberale e Pizzoferrato, trasformate in un deposito incontrollato di oltre 500 metri cubi di terre e rocce da scavo e altre tipologie di rifiuti, sono state sequestrate dai militari della stazione Carabinieri Forestale di Lanciano e Villa Santa Maria, coadiuvati da personale dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) di Chieti.
Nell’ambito di un’attività ispettiva delegata dalla Procura della Repubblica di Lanciano (Chieti) per gestione illecita di rifiuti, che ha portato alla denuncia di tre persone, i militari dei Carabinieri Forestale si sono recati presso cantieri interessati dai lavori di costruzione del tratto stradale della Statale 652 fondovalle Sangro, fra la stazione di Gamberale e quella di Civitaluparella, denominato 2° lotto 2° stralcio 2° tratto, per verificare la corretta gestione delle terre e rocce da scavo.
Nel tratto che ricade nel Comune di Gamberale sono state trovate e sottoposte a sequestro terre e rocce con presenza di pezzi e sfridi di vetroresina, 500 metri cubi su un’area di 400 metri quadrati; rifiuti speciali costituiti da dischi abrasivi esausti, sono stati scoperti di fronte e all’interno dell’alveo fluviale. Nel territorio di Pizzoferrato sono stati sottoposti a sequestro rifiuti speciali per complessivi 50 metri cubi su un’area di 1000 metri quadrati.
“Il controllo sulla gestione di terre e rocce da scavo da parte dei Carabinieri Forestale consente di verificare se, all’interno di ingenti cumuli di materiale inerte, vengano illecitamente introdotti ulteriori rifiuti speciali per evitare di sostenere gli oneri di un corretto smaltimento – si legge in una nota dei Carabinieri Forestale – Troppo spesso i costi di una non corretta gestione sono riversati sulla collettività, che paga con il deterioramento delle matrici ambientali. Per l’illecito è prevista la pena dell’arresto fino a due anni e l’ammenda fino a 26mila euro”.