Chieti. In data odierna si è tenuto presso questa Prefettura il Comitato Provinciale di ordine e sicurezza pubblica sullo sbarco di 161 migranti nel porto di Ortona, previsto per il prossimo martedì 28 marzo, dalla nave ONG Life Support, battente bandiera Panamense, presieduto dal Prefetto Della Cioppa, con la partecipazione del Presidente della Provincia, del Questore, del Comandante Provinciale dei Carabinieri, del Ten Col. Sessa per la Guardia di Finanza di Chieti, dell’Arch. Pompilio per il Comando Provinciale Vigili del Fuoco, del Comandante Scala per la Capitaneria di Porto di Ortona, del Sindaco di Ortona, Castiglione, del Dott. Mancinelli e del coordinatore infermieristico del 118 Cozza, del Dott. Liberatore e della dott.ssa Serafini per l’Agenzia Regionale di Protezione Civile, della dott.ssa Capuani per l’Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF) di Pescara, il ROAN di Pescara, il Presidente del Comitato locale CRI Avv. Montebello, Medici Responsabili dell’ASL Chieti e il referente dell’Autorità di sistema Portuale del Mare.
Scopo dell’odierna seduta di CPOSP, che fa seguito alla riunione preparatoria tenutasi lo scorso sabato 25 marzo in Prefettura, è stata la verifica e condivisione delle procedure di sbarco ed accoglienza dei 161 migranti con tutti gli Enti e soggetti coinvolti nelle operazioni ed il perfezionamento delle stesse, anche in relazione al maggior numero di stranieri soccorsi rispetto al precedente sbarco, lo scorso 25 febbraio, presso il porto di Ortona.
Tra i migranti vi sono 26 donne, tra le quali tre incinte, 74 uomini, 52 minori non accompagnati, e 9 minori accompagnati, di varie nazionalità, in maggioranza Etiopi, Ivoriani e originari della Guinea Conakry, ma vi sono anche Somali, Nigeriani, Sudanesi, Camerunensi, oltre a migranti provenienti dal Chad, dalla Liberia, dal Mali, Gambia, Burkina Faso ed Eritrea.
L’attracco, inizialmente previsto per le ore 15.00 del martedì 28 marzo potrebbe, secondo le ultime notizie, essere rallentato dalle condizioni meteo.
Il numero di migranti ma, soprattutto, le ipotetiche condizioni atmosferiche non favorevoli, ha reso opportuno adottare un differente modello organizzativo di accoglienza che prevede un primo screening sanitario ed i successivi controlli, sia a bordo che a terra, direttamente nel porto subito dopo lo sbarco, Quindi contemporaneamente una prima attività di ristoro con generi di conforto all’atto dello sbarco, sempre quindi in porto.
Esaurite velocemente queste fasi, salvo situazioni sanitarie che impongono il ricovero immediato presso le strutture ospedaliere, i profughi saranno trasportati per tutte lee fasi procedurali successive ( identificazione – ristoro – ripartizione per il trasporto presso i centri di accoglienza) presso un immobile messo a disposizione dal Comune di Ortona ed individuato nel Palazzetto dello Sport in località Villa Caldari.
Al momento dell’attracco alla banchina Nuova Nord del medesimo porto, si porranno in essere le operazioni preliminari di screening sanitario a bordo, da parte del personale medico USMAF autorizzato a salire sull’imbarcazione, all’esito del quale i migranti verranno fatti sbarcare, dando priorità ad infermi, donne in stato di gravidanza e minori, ed accolti in una prima area di accesso adibita all’assegnazione di un braccialetto di riconoscimento e ad un primo foto-segnalamento.
I migranti saranno, poi, condotti nell’area del porto allestita dalla Croce Rossa Italiana e dalla locale protezione civile, ove saranno sottoposti ad ulteriori e più approfonditi controlli da parte di sanitari della ASL02, del 118, oltre a psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali, per poi essere trasferiti nell’area prospicente, anch’essa riscaldata, dedicata alle primissime procedure di identificazione.
Infine verranno trasferiti con pullman messi a disposizione dalla Prefettura presso il palazzetto dello sport di Ortona, in via Villa Caldari, in gruppi contingentati, in modo da rendere più fluida la procedura di identificazione a cura della Questura.
Per il riparto dei migranti dovranno attendersi le disposizioni del Ministero dell’Interno, tenuto conto della presenza di numerosi minori stranieri non accompagnati per la cui accoglienza, come è noto, è previsto un differente circuito rispetto a quello degli adulti.