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Presentato al IV Clinical Engineering & Health Technology Management il lavoro della Asl Chieti sul sistema di gestione tamponi molecolari per ricerca Sars-CoV2

Chieti. E’ stato presentato al IV congresso internazionale di Clinical Engineering & Health Technology Management il progetto della Asl Lanciano Vasto Chieti grazie al quale è stato attivato un sistema informativo per la gestione dei tamponi molecolari per ricerca SARS-CoV2.

L’evento, che a causa della pandemia Covid-19 si è tenuto in modalità virtuale da New York dal 23 al 26 ottobre 2021, ha visto il coinvolgimento di circa 1.500 partecipanti da 120 paesi del mondo. Nella sessione dedicata al Covid-19 è stato selezionato il lavoro della Asl Lanciano Vasto Chieti.

«La straordinaria emergenza Covid-19 ha comportato la necessità di attivare strategie di risposta rapida anche per le attività diagnostiche e di tracciamento di eventuali soggetti positivi per SARS-CoV2 presenti sul territorio– spiega Maria Bernadette Di Sciascio, direttore dell’unità operativa complessa Qualità, accreditamento e risk management della Asl – e la Direzione generale della nostra azienda ha voluto sviluppare un sistema in grado di gestire in modo sistemico tutto il processo di richiesta, esecuzione e restituzione referti dei tamponi molecolari per ricerca SARS-CoV2”.

«Il progetto ha previsto l’attivazione di diversi modelli di utilizzo sia a livello territoriale sia ospedaliero – spiega Valentina Manso, ingegnere biomedico e componente del team del Risk management, che ha presentato il progetto -. È stato un lavoro di squadra che ha comportato il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e personale del 118 per la gestione delle richieste ed esecuzione di tampone a domicilio o presso le postazioni drive-in attive in azienda, nonché con gli specialisti ospedalieri per la gestione dei tamponi richiesti a degenti e personale dipendente della Asl. Una volta pronto, il referto è immediatamente disponibile sul sistema e scaricabile sia dal medico che ha effettuato la richiesta sia dal paziente».

Il progetto è stato portato avanti anche con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione per tutte le attività di contact tracing. Grazie a questo sistema sono stati richiesti circa 400.000 tamponi con tempi di restituzione dei referti dalle 24 alle 48 ore: questo ha consentito, soprattutto nella fase di emergenza iniziale, di contrastare e contenere la diffusione del virus.