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Partito a Chieti il metodo sperimentale di bird control per allontanare i piccioni dal territorio cittadino

Sindaco, Zappalorto e Della Corina: “Un sistema non cruento, ecosostenibile per affrontare in modo naturale ed efficace un problema annoso e urgente”

Chieti. È iniziato stamattina il nuovo servizio messo in campo dall’Amministrazione comunale di concerto con Formula Ambiente, per risolvere il problema relativo alla presenza dei piccioni nelle zone più frequentate della città. Si tratta di bird control di volatili infestanti attraverso l’impiego di falchi, che sono dei dissuasori naturali dei piccioni. Stamane la conferenza di presentazione, in occasione del primo lancio dei volatili da piazza Vico e nel centro storico, in presenza dell’assessore all’Ambiente e transizione ecologica Chiara Zappalorto, degli assessori Stefano Rispoli ed Enrico Raimondi che hanno supportato la scelta, nonché di Nicola Della Corina di Formula Ambiente e dei falconieri Alessandra Giampaoli di Hawk Service e Giovanni Granati di Falcong.

“Va subito chiarito che adottiamo un metodo sperimentale non cruento, totalmente ecosostenibile e a costo zero per l’Ente – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore Chiara Zappalorto – I falchi sono temutissimi dai piccioni che quando avvertono la loro presenza si spostano altrove ed è quello che ci auguriamo avvenga nella nostra città, perché la loro presenza è imponente, come lo sono disagi e problemi legati al guano e all’igiene pubblica. Proprio per questa ragione con Formula Ambiente abbiamo deciso di provare questo metodo che ha dato importanti risultati negli impieghi che ha avuto: negli aeroporti, nelle grandi città, nei luoghi di comunità dove la presenza dei piccioni è un problema. Chieti è il primo capoluogo di provincia abruzzese a procedere in tal senso, di questo ringraziamo Formula che ha sostenuto la nostra idea portandola avanti e inserendola nelle attività che riguardano l’igiene pubblica, quindi senza ulteriori costi per le casse comunali, ma con l’obiettivo di risolvere un problema annoso con un percorso sperimentale e soprattutto naturale. Ci preme rassicurare cittadinanza che non assisterà a scene cruente, i falchi, infatti, soprattutto quelli addestrati come lo sono gli esemplari che agiscono in città, non mangiano i piccioni, sono degli straordinari dissuasori, faranno dei voli in città secondo un preciso programma e di cui seguiremo sviluppi ed effetti. La città è invasa dai piccioni, ci sono zone e palazzi che vivono con estremo disagio la loro presenza, soprattutto per il guano e le precarie condizioni igieniche che purtroppo li accompagnano. Con l’impiego dei falchi contiamo di ottenere un risparmio di uomini, risorse e mezzi per le azioni di pulizia mirata che Formula deve compiere per tutelare e ripristinare lo stato dei luoghi interessati dalle deiezioni”.

“Non è un’operazione selettiva, con l’impiego della falconeria l’obiettivo è quello di limitare la presenza delle colonie dei piccioni in città – dice Nicola Della Corina, responsabile di Formula Ambiente – Si tratta di un’azione a favore del decoro cittadino, finalizzato a limitare la presenza dei piccioni e gli accumuli di guano e deiezioni in strade, piazze, edifici e monumenti, che sono un problema con cui combattiamo da anni. Il progetto parte oggi, è in via sperimentale fino a dicembre, riguarderà in questa prima fase le zone centrali della città e il centro storico. Se i risultati saranno quelli attesi, il prossimo anno valuteremo l’opportunità di programmare interventi anche nei quartieri limitrofi. Nel frattempo sarà importante monitorare lo spostamento della colonia dei volatili affinché l’azione sia efficace e mirata a risolvere un problema annoso di decoro e di igiene”.

“Su Chieti voleranno una poiana di Harris e due falchi specializzati nel bird control e nell’allontanamento di volatili infestanti, in questo caso i piccioni – così Alessandra Giampaoli di Hawk Service e Giovanni Granati di Falcong – I piccioni non si possono catturare, noi siamo qui per spaventarli: capiscono subito che c’è un predatore nel territorio dove stanno tranquilli e che hanno scelto per mangiare, nidificare e dormire, non lo reputano più sicuro e si spostano altrove. Si tratta di un’attività non cruenta che ha l’obiettivo solo di limitare i danni derivanti dalla presenza delle colonie di piccioni, sia per il decoro urbano che per la sanità, visto che tante sono le malattie trasmissibili attraverso questi volatili”.