Vasto. Infiltrazioni d’acqua ripetute nel tempo e presenza di un solaio “Sapal”, materiale molto in uso negli anni ‘50 e particolarmente esposto a fenomeni di distacco: queste le cause che hanno generato il crollo di una porzione di controsoffitto in due stanze della Chirurgia dell’ospedale di Vasto, coinvolgendo anche la sovrastante Sala parto. Queste le conclusioni tratte dagli accertamenti tecnici condotti meticolosamente nelle passate settimane e contenute nella relazione rimessa alla Direzione generale Asl, nella quale l’esperto incaricato in modalità “somma urgenza” del progetto di ripristino dello stato dei luoghi, Fabrizio Gattella, indica anche gli interventi da mettere in atto. Insomma, il dossier contiene la diagnosi e la cura per III e IV piano del “San Pio”, dove ora si passa al risanamento per consentire il ripristino delle strutture e delle attività assistenziali.
La novità: la Regione Abruzzo finanzia i lavori. Mette sul piatto 900 mila euro l’Assessorato alla Salute, guidato da Nicoletta Verì, per consentire alla Asl Lanciano Vasto Chieti di sostenere la spesa per gli interventi strutturali. Dopo anni, dunque, il Governo regionale torna a investire sull’ospedale di Vasto e permette di sanare criticità antiche.
La rassicurazione di Schael. «Si è detto di tutto in queste settimane, a volte senza cognizione – chiarisce il direttore generale della Asl – ma una cosa va sottolineata con forza: l’ospedale di Vasto non è rischio crollo e lo diciamo sulla scorta delle indagini accurate portate a termine. Non esiste altra verità».
L’analisi tecnica. Dai rilievi effettuati è emerso che, esposte all’umidità, le barre di armatura inserite nel fondello di base, dotate di scarsissima protezione, sono state esposte a corrosione e aumento di volume, provocando spinte e trazioni che il laterizio non è in grado di sopportare, generando il fenomeno dello sfondellamento, vale a dire il distacco e la caduta del fondello, non più coeso al supporto. In sostanza all’ospedale di Vasto si è prodotta la combinazione di due fattori: una tipologia di solaio a rischio di tenuta per sua stessa natura, ma assai diffuso al tempo in cui fu costruito l’ospedale (inizio dei lavori del padiglione 1 nel 1953, in periodo di pieno utilizzo di tale materiale) e la presenza di non trascurabili infiltrazioni ripetute nel tempo, in parte da un balcone sovrastante la Chirurgia e in parte da colonne degli impianti che sono state soggette a perdite d’acqua. La criticità strutturale è circoscritta ai soli piani 3° e 4°, mentre quelli inferiori non sono a rischio.
Gli interventi. I lavori da eseguire nel ripristino della sicurezza dei solai rispetto allo sfondellamento sono riferiti ai singoli travetti, poiché non viene interessato il telaio portante dello stabile, né modificato il comportamento globale della costruzione. Gli interventi previsti portano anche a una riduzione dei carichi globali e miglioramento della sicurezza dei travetti; sarà installato, inoltre, un sistema antisfondellamento del solaio che copra tutte le zone a rischio, individuate con indagini manuali e strumentali. Tutte le azioni, da eseguire tutte insieme e sistematicamente, rappresentano anche un’efficace misura di prevenzione, da accompagnare con una verifica puntuale e costante di impianti e tubazioni, al fine di intercettare tempestivamente eventuali perdite. Saranno sottoposti a interventi di manutenzione anche i canali di gronda. A eseguire I lavori di ripristino sarà la ditta D’Amelio Costruzioni, già incaricata.
Vista l’importanza dell’opera e le ricadute sulle attività dell’ospedale, la Direzione Asl ha scelto la linea del massimo rigore sotto il profilo burocratico e ha chiesto le autorizzazioni agli Uffici del Genio civile regionale, pur non ricorrendone l’obbligo. Inoltre per dare corso all’ordinanza del Sindaco di Vasto in merito alla verifica del fabbricato in generale, vista l’assenza dei documenti progettuali dovranno essere eseguite verifiche sismiche e statiche in base alle nuove norme tecniche sulle costruzioni.
Tutte le azioni sono state ufficializzate in una delibera adottata dalla Direzione della Asl.