Chieti. “Stiamo facendo la nostra parte fin dalla notte del 6 ottobre, indirizzando le nostre azioni in tre direzioni. La prima: abbiamo “messo a terra” almeno tre soluzioni di monitoraggio per capire come e dove si sta muovendo la nostra palazzina, incaricando tecnici di comprovata e chiara fama per valutarne i dati. E abbiamo report costanti.
La seconda: abbiamo dato vita a lavori di immediata urgenza, che ci consentono in queste ore di consegnare al Comune di Ortona ben 8 appartamenti, ristrutturati e pronti, altresì arredati, da assegnare alle famiglie evacuate con la prima ordinanza di sgombero.
La terza: abbiamo istituito un tavolo di emergenza al quale abbiamo invitato a partecipare tutte le istituzioni interessate, a nostro giudizio, da questa emergenza; istituzioni che – ognuno per le proprie competenze – dovranno fare la propria parte, anche e soprattutto oggi verso le ulteriori 16 famiglie che sono destinatarie della nuova ordinanza di sgombero firmata dal Sindaco di Ortona.
È evidente che nel frattempo si è abbattuta una corrispondenza inenarrabile di amministratori e responsabili di autogestioni, i quali improvvisamente evidentemente preoccupati, pretendono ad horas controlli e rassicurazioni sullo stato di salute dei fabbricati Ater.
Per fare questo ci vogliono risorse, economiche e tecniche, che un ente in via di ristrutturazione finanziaria come il nostro necessariamente non può disporre nell’ordinario immediato. Chiediamo che Regione Abruzzo, Comune di Ortona e tutti i comuni interessati siedano a fianco a noi in un tavolo di responsabilità istituzionale dove insieme, anche grazie agli strumenti oggi disponibili quali il 110 Superbonus e il PNRR, si possa dare una risposta generale e definitiva a questa grande problematica di manutenzione straordinaria del patrimonio pubblico, che non può essere limitata solamente a quello di Ater Chieti.
Sia questa l’occasione per fare scelte coraggiose e lungimiranti. Con il Direttore e la struttura tecnica domattina saremo in Piazza XXVIII Dicembre ad Ortona per incontrare i nostri inquilini e i due proprietari, delle palazzine 2 e 3″. Si legge cossì in una nota di Antonio Tavani, presidente dell’Ater Chieti.