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Ortona, inizia la stagione scolastica con la riapertura dei servizi educativi comunali

Ortona. In attesa dell’avvio definitivo dell’anno scolastico che la Regione ha posticipato al 24 settembre, questa mattina ha riaperto la struttura comunale del nido d’infanzia “Antonio Gramsci”. Il numero totale di iscritti è di 46 bambini, dieci in meno della capienza standard del nido ma comunque sono state soddisfatte tutte le domande presentate e dunque ad oggi non ci sono liste di attesa. Le tre sezioni del nido comprendono 6 bambini tra i piccoli (fino a 12 mesi), 23 tra i medi (da mesi 12 a 24) e 17 nella sezione grandi (da 24 a 36 mesi).

«Il nido riparte in massima sicurezza in base al protocollo di gestione per la prevenzione covid 19 elaborato dalla Cooperativa Leonardo che gestisce il nido insieme all’amministrazione comunale – sottolinea il Sindaco Leo Castiglione che questa mattina insieme all’assessore Ilaria Ortolano ha portato il saluto per l’avvio dell’anno didattico – anche in questo momento particolare vogliamo assicurare con la massima attenzione uno dei servizi che qualificano l’offerta educativa e formativa del settore socio educativo del Comune».

I bambini sono ripartiti in gruppi separati e autonomi e occuperanno permanentemente gli spazi e le stanze assegnate per le attività educative, compreso il pranzo che verrà consumato nei propri spazi senza prevedere passaggi in altri. Nel protocollo per la prevenzione covid 19 sono specificate le procedure da adottare per la sanificazione degli oggetti e arredi, il controllo quotidiano all’ingresso per adulti che accedono e bambini con misurazione della temperatura e autocertificazione da parte dei genitori, la possibilità solo per i genitori dei nuovi iscritti di accompagnare i propri figli.

«Dopo il risultato positivo dei centri estivi – sottolinea l’assessore ai servizi scolastici Ilaria Ortolano – ci siamo concentrati sulla riapertura del nido tenendo conto delle esigenze educative dei bambini e delle procedure di sicurezza richieste per la prevenzione covid 19. Così in questa prima fase, abbiamo ritenuto opportuno contenere a 48 il numero dei bambini ammissibili, ai fini di valutare attentamente le procedure e le condizioni organizzative. Sarà possibile ampliare il numero di bambini in una fase successiva, alla luce degli sviluppi sanitari nazionali, regionali e locali. L’obiettivo è quello di assicurare un clima di serenità e rispetto senza intaccare la qualità pedagogica e relazionale».