Ortona, cure rapide ed esenzioni se compravano farmaci dal figlio: medico sospeso e denunciato

Ortona. Prometteva cure mediche immediate ed esenti da ticket a coloro che acquistavano medicinali nella farmacia del figlio. Per questo motivo un noto ortopedico di Ortona di 68 anni, in servizio presso un presidio ospedaliero della provincia di Chieti, ieri pomeriggio è stato sospeso dall’esercizio della sua professione per la durata di dieci mesi.

 

Il provvedimento interdittivo, emesso dal Gip del Tribunale di Chieti, gli è stato notificato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti insieme a quelli del Nas di Pescara. L’uomo è accusato di abuso d’ufficio e altro.

I carabinieri hanno accertato che il medico aveva indotto centinaia di pazienti ad acquistare i farmaci presso la parafarmacia del figlio 40enne, anche lui denunciato per gli stessi reati contestati al padre, con un ingente danno economico per l’amministrazione della Asl, oltre a un indebito profitto per il farmacista.

 

E’ Antonio Consorte, 68 anni, dirigente medico presso l’unità operativa di Ortopedia dell’ospedale di Ortona, il medico raggiunto da misura interdittiva per la durata di 10 mesi emessa dal gip del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri. Consorte è accusato di abuso d’ufficio per aver consigliato insistentemente ai suoi pazienti, sia verbalmente sia scrivendolo sui referti, di recarsi per l’acquisto di presidi ortopedici o di farmaci  presso la parafarmacia di proprietà del figlio, sempre a Ortona. Tutto ciò in cambio, per i pazienti, di uno sconto sul prezzo di acquisto del farmaco, in questo caso fiale di acido ialuronico che normalmente costano 58 euro l’una, ma che nella parafarmacia indicata venivano fatte pagare 50 euro, e dell’immediata esecuzione delle infiltrazioni. Ai pazienti che chiedevano se dovessero fare l’impegnativa per prenotare e pagare il ticket, Consorte avrebbe risposto che non c’era bisogno, bastava andare a prendere le fiale e tornare da lui.

 

L’indagine è iniziata nell’aprile 2016 in seguito a una segnalazione inviata dalla Asl Lanciano Vasto Chieti alla Procura della Repubblica di Chieti che ha avviato accertamenti, condotti dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria. Oggi il luogotenente Bruno D’Antonio, che comanda l’Aliquota dei Carabinieri della Procura, ha illustrato i dettagli delle indagini in una conferenza stampa alla presenza del tenente colonnello Vittorio Bartemucci, comandante del reparto operativo. Nel corso delle indagini sono stati acquisiti 372 referti medici rilasciati da Consorte dal 2015 al 2017, e sono stati oltre 120 i pazienti interrogati. Il mancato pagamento del ticket ha portato alla Asl un danno di 1.295 euro: un ciclo di infiltrazioni di acido ialuronico, fino a un massimo di 8 fiale, avrebbe comportato per ogni paziente il pagamento di un ticket di 46.15 euro, comprensivi del ticket per la ricetta.

 

 

Si è anche accertato che metà del 120 pazienti non ha effettuato infiltrazioni, mentre sono 28 quelli che non hanno pagato il ticket. Nei mesi scorsi Consorte era stato raggiunto da un’informazione di garanzia e tuttavia aveva continuato a reiterare le condotte: di qui la richiesta dal parte del pm Marika Ponziani di chiedere al gip la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio. Consorte è difeso dall’avvocato Rocco Giancristofaro.

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