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Ortona, archiviato il procedimento a carico del sindaco e dell’assessore Canosa

Ortona. La seduta di camera di consiglio, fissata per il 9 novembre, presso l’ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Chieti presieduto dal giudice Luca De Ninis, si è conclusa con la dichiarazione di non luogo a procedere sull’inchiesta avviata nei confronti del sindaco Leo Castiglione e dell’assessore Cristiana Canosa. Il procedimento che ha visto gli amministratori indagati per il reato di abuso d’ufficio e rifiuto atti d’ufficio è stato avviato su denuncia dell’avvocato e consigliere comunale Peppino Polidori ma già in fase istruttoria si era chiuso con la richiesta di archiviazione da parte del Pubblico ministero Giuseppe Falasca.

«Questa pronuncia che segue la richiesta di archiviazione di chi ha condotto le indagini – chiarisce il Sindaco Leo Castiglione – libera questa città da un clima di inquisizione, fortemente persecutorio che vuole delegittimare l’opera quotidiana di amministratori pubblici che lavorano per gli interessi della collettività. Questo clima è frutto della incapacità politica di chi si è candidato come amministratore della città ma ritiene di fare opposizione solo attraverso i banchi accusatori di un tribunale. Le conclusioni del Pubblico ministero nella sua richiesta di archiviazione sono chiare e lucide come la luce della verità che prevale sempre sulle menzogne e sui mistificatori».

Le attività di indagine hanno riguardato la condotta di Sindaco e Assessore in relazione alle attività del Comitato Manifestazioni Ortonesi, in particolare sulla denuncia da parte del consigliere Peppino Polidori sulla presunta mancata rendicontazione delle manifestazioni, affidamento illegittimo del servizio di organizzazione e gestione dei festeggiamenti e presunto conflitto di interessi tra organo politico e CMO.

«Alla luce delle indagini svolte – sottolinea l’assessore Canosa – le conclusioni del PM già in fase istruttoria erano chiare rimarcando l’inconsistenza delle accuse. Infatti nella richiesta di archiviazione si può leggere che “…le doglianze del denunciante appaiono tutte prive di rilevanza penale e della presente richiesta non deve essere dato avviso”. Alla fine di questa vicenda resta, dunque, solo l’accanimento di chi mira a distruggere la dignità umana e professionale delle persone come unico movente alla base di questa denuncia».

Nelle motivazioni della richiesta di archiviazione si specifica che sulla presunta mancata rendicontazione delle entrate e delle spese del CMO, le indagini svolte dalla Polizia giudiziaria delegata hanno riscontrato la corretta gestione del finanziamento pubblico fatta dal comitato. Inoltre si specifica che “l’interesse pubblico alla rendicontazione deve intendersi limitato alla contribuzione ed alla spesa dei fondi da parte dell’ente territoriale”. Allo stesso modo risulta scontata e lecita la partecipazione del Comune al comitato sotto forma di contributi. Bocciato anche il riferimento all’omessa adozione della procedura di evidenza pubblica sollevata dal consigliere Polidori per l’affidamento del servizio di organizzazione e gestione dei festeggiamenti al comitato. Infatti il comitato, scrive il Pubblico Ministero, essendo per sua natura ente non economico non rientra tra gli operatori economici a cui si riferisce la disciplina degli appalti pubblici. Priva di consistenza anche l’ipotesi di conflitto di interesse tra l’assessore Cristiana Canosa e il CMO, poiché la stessa non ha mai ricoperto contemporaneamente i due incarichi oltre al fatto che le delibere assunte dalla giunta comunale risultano prese a maggioranza assoluta dall’organo politico.

«In conclusione – chiude il Sindaco Castiglione – ci troviamo di fronte ad una denuncia che da subito si è dimostrata giuridicamente inconsistente ed evanescente, frutto più delle frustrazioni personali di chi non condivide le scelte e l’operato di questa amministrazione e vuole diffondere un’immagine di illegalità e di mancata trasparenza negli atti. Oggi con questa pronuncia del gip ristabiliamo la verità dei fatti, distinguendola dai giudizi personali che non fanno giurisprudenza. Inoltre rileviamo come il consigliere Polidori preferisca alimentare il proprio divismo con azioni personali e che si rilevano senza alcun fondamento piuttosto che occuparsi dei reali problemi dei cittadini che lo hanno eletto».