Omicidio Casoli, donna strangolata in casa: sospetti sul figlio

Casoli. Una donna di 88 anni, Cesina Damiani, disabile, è stata trovata senza vita ieri nella sua abitazione a Casoli.

 

La donna, secondo una prima ricognizione, è stata strangolata. A trovare il corpo è stata la badante.
I sospetti sono focalizzati sul figlio della donna, 64 anni, Francesco Rotunno, fermato dai carabinieri nei pressi dell’abitazione con i polsi tagliati.
L’ipotesi su cui si stanno concentrando gli inquirenti è che l’uomo abbia ucciso la madre e poi abbia tentato di togliersi la vita, tagliandosi le vene.

Attualmente l’uomo è ricoverato all’ospedale di Lanciano.

All’interno dell’abitazione gli inquirenti avrebbero trovato un biglietto di scuse, non firmato.

Sulla vicenda indaga la procura di Lanciano.

 

“Siamo esterrefatti per l’accaduto – dice il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini.

Il figlio aveva lasciato la borsa lavoro economico Eca del nostro Comune proprio per accudire la mamma. La famiglia è conosciuta e rispettabilissima e nulla poteva fare immaginare che ci potesse essere qualche situazione particolare. È opportuno appurare la verità dei fatti e capire cosa sia accaduto e cosa sta emergendo nell’ambito famigliare. Rotunno non ha mai manifestato atti tali da poter far pensare a qualcosa del genere. Una notizia del tutto inaspettata. Un vero peccato”. Rotunno dopo aver ucciso la mamma, che aveva anche problemi di vista, ha tentato il suicidio ferendosi ai polsi. Il suo stato psicologico non era noto, pur essendo una persona introversa e solitaria, e non era in carico agli assistenti sociali.

La mamma, vedova dal 1972, originaria di Palombaro (Chieti), era tornata a vivere con lui in un alloggio popolare, su corso Umberto I, da più di cinque mesi. Prima era stata ricoverata in una casa di riposo a Fara San Martino (Chieti), paese dove si era sposata e dove era nato il figlio Francesco; quest’ultimo è separato e padre di tre figli, di cui due maschi. Da diverso tempo i compaesani non lo vedevano molto in giro. Ad aiutare l’anziana madre c’era anche una badante di Casoli che teneva pulita l’abitazione e faceva la spesa. Ed è stata lei a scoprire sul letto, ieri sera, il cadavere della donna, che potrebbe essere stata uccisa con un cavo elettrico. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso. Domani il pm darà l’incarico al medico legale Pietro Falco.

Un’anziana coinquilina dell’edificio pubblico dice: “Come è possibile quanto accaduto, il figlio le voleva molto bene. La mamma l’ho vista qualche volta da quando è tornata, in casa non si entrava”. Si tratta del terzo caso di omicidio in pochi mesi nella provincia di Chieti legata a un crescente disagio sociale: nel luglio scorso un 15enne con problemi psichiatrici aveva ucciso il nonno colpendolo con una sedia ed un aspirapolvere. Il ragazzo doveva essere inserito in una struttura riabilitativa. Due settimane fa ad Ortona (Chieti) un uomo di 70 anni, Roberto Tatasciore, si è impiccato dopo aver strangolato il fratello Antonio, disabile di 74 anni: non ce la faceva più ad assisterlo.

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