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Nuovo primario della Radiologia a Lanciano

Lanciano. Ha 45 anni, è veneto, e nella sua regione si è laureato e formato professionalmente, prima di approdare in Abruzzo negli ultimi anni. Si chiama Roberto Vezzaro ed è il nuovo Direttore della Radiologia dell’ospedale di Lanciano. E’ stato nominato con Delibera della Direzione Asl a conclusione della selezione che lo ha visto collocato al primo posto nella terna degli idonei.

Si definisce un “radiologo a tutto tondo”, forte della lunga esperienza maturata presso l’Azienda Ospedaliera di Padova, dove ha avuto modo di utilizzare tutte le metodiche e approfondire lo studio di tutti i distretti corporei. Ha all’attivo più di 28 mila esami di radiologia tradizionale su torace, addome, scheletro e apparato digerente, 4.300 ecografie, 4.600 Tac, 2 mila risonanze e 3 mila procedure di radiologia interventistica vascolare ed extravascolare.

Ha maturato la sua esperienza professionale prima a Belluno e poi a Padova; da 4 anni si è trasferito nella nostra regione per motivi familiari, e presta servizio all’ospedale di Pescara. Si descrive come una persona con capacità di mediazione, portata a lavorare in gruppo e alla comunicazione anche in ambito multiculturale.

“Sono pronto a dare il massimo per l’ospedale di Lanciano – è il commento a caldo del nuovo Direttore – guardando alle tipologie di esami che fanno registrare la domanda più elevata. Ringrazio la Direzione per la fiducia che mi è stata accordata, che desidero onorare mettendo a disposizione dell’Unità operativa esperienza e professionalità acquisite in tutti questi anni. Auspico una collaborazione fattiva e leale con tutto il personale, sia della Radiologia che delle altre unità operative”.

A Roberto Vezzano sono giunte le felicitazioni del Direttore generale Thomas Schael, che non ha nascosto di nutrire “un’aspettativa alta” verso il contributo che darà alla crescita dell’ospedale di Lanciano, anche in virtù della giovane età del primario: “Com’è noto, preferisco scegliere persone che hanno una prospettiva di carriera lunga – sottolinea – perché sono più motivati e possono esprimere un diverso impegno professionale”.