Pescara. Torniamo a occuparci del fiume Pescara e in particolare dello scarico nella zona del depuratore di San Martino di Chieti. Il 9 scorso alcune Guardie Ambientali del WWF, allertate da cittadini, hanno verificato la presenza di schiuma con odore di tensioattivi.
Quello scarico (un grosso tubo in pessime condizioni di manutenzione) è ben noto alle Guardie volontarie del WWF che lo hanno “scoperto” nel novembre dello scorso anno, quando, durante una consueta attività di vigilanza lungo il fiume, avevano avvertito fastidiosi cattivi odori e, seguendone la scia, si erano imbattute in una grossa condotta di scarico “dalla quale – citiamo alla lettera dalla segnalazione che il 21 novembre 2019 venne inviata, corredata da alcune fotografie e da precise indicazioni georeferenziate al Comando Regione dei Carabinieri-Forestali -, nonostante il fiume avesse una portata di piena con acque marroni cariche di sedimenti, fuoriusciva copiosa e abbondante acqua di colore nero e densa che faticava a mescolarsi con le acque di portata del fiume; da lì l’odore era insopportabile”.
Da allora le Guardie WWF hanno continuato a monitorare la situazione e nel maggio scorso si sono incontrate sul posto con gli inquirenti (Carabinieri Forestali e Guardia costiera) mettendo a loro disposizione il materiale raccolto. Pure in quella occasione, a maggio, nel fiume venivano riversate acque nere e maleodoranti. In questi giorni tocca invece alla schiuma…
«Siamo in piena stagione balneare e dobbiamo tenere ben presente che tutto quello che riversiamo nel fiume – sottolinea la presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco –finisce inevitabilmente in mare e anche i tensioattivi certamente non fanno bene all’ambiente. Comprendiamo il fatto che le procedure giudiziarie e le inchieste abbiano bisogno dei loro tempi, ma è comunque necessario far sì che il danno non si perpetui. Al di là della ricerca degli eventuali colpevoli, bisogna impedire, e subito, che si continui a creare danno».