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L’Università ‘d’Annunzio’ di Chieti-Pescara partecipa al progetto Unicore per l’accoglienza di studenti rifugiati dall’Etiopia

Chieti. L’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, unica tra quelle abruzzesi, partecipa, insieme ad altri 23 Atenei italiani, alla terza edizione del Progetto UNICORE (University Corridors for Refugees), destinato ad accogliere 43 rifugiati dall’Etiopia, in collaborazione con le Nazioni Unite ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Le 24 Università italiane daranno la possibilità a studenti rifugiati di proseguire il loro percorso accademico in Italia. Gli studenti saranno selezionati sulla base del merito e della motivazione, attraverso un bando pubblico. Il progetto offre ai rifugiati residenti in Etiopia l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per proseguire gli studi, in linea con l’obiettivo dell’UNHCR di rafforzare i canali di ingresso per rifugiati e di raggiungere il tasso di iscrizione a programmi di istruzione superiore al 15% nei paesi di primo asilo e nei paesi terzi. Il progetto inoltre riflette le indicazioni date dalla Commissione Europea nel nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, nel quale si invitano gli Stati membri a creare nuovi percorsi di ingresso e di protezione per i rifugiati, quali programmi di studio e lavoro. Collaborano al progetto il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli e Gandhi Charity. Il progetto UNICORE è nato nel 2019 per poi espandersi nel 2020 con la partecipazione di venti studenti rifugiati originari del Sudan, Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo ed Eritrea che attualmente frequentano corsi di laurea in undici università. Per assicurare il supporto necessario agli studenti durante il programma di laurea magistrale della durata di due anni e favorire la loro integrazione nella vita universitaria gli atenei si avvarranno del sostegno fondamentale di un’ampia rete di partner locali. Le università partecipanti nel 2021 sono quelle di Bari “Aldo Moro”, Bergamo, Brescia, Cagliari, “Luigi Vanvitelli” della Campania, “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Firenze, la “European University Institute”, Salento di Lecce, Messina, Statale di Milano, Milano-Bicocca, “Luigi Bocconi”, Modena e Reggio Emilia, Palermo, Padova, LUISS “Guido Carli”, Roma “La Sapienza”, Sassari, Università per gli Stranieri di Siena, “IUAV” di Venezia, Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Verona, “Tuscia” di Viterbo.

<Per l’Università “Gabriele d’Annunzio” – spiega il professor Maurizio Bertollo, Delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione – l’adesione a programmi di questo tipo rappresenta una grande opportunità sia per favorire l’integrazione di giovani determinati e che aspirano legittimamente a costruire un futuro migliore sia per accrescere la sempre più ricca e globale comunità internazionale dell’Ud’A. Il nostro Ateneo – aggiunge il professor Bertollo – è molto attento ad iniziative volte all’integrazione degli studenti ma anche alla costruzione delle competenze nei Paesi che vivono condizioni difficili, come è dimostrato dallo speciale progetto avviato in Sudan per migliorare gli standard delle chirurgie pediatriche di quella regione, portato avanti grazie all’impegno del professor Pierluigi Lelli Chiesa, Direttore del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento della “d’Annunzio>.